Roma, 1 ott. – (Adnkronos) – L'ex Pm di Catanzaro oggi eurodeputato Idv Luigi de Magistris annuncia in una lettera al capo dello Stato e presidente del Csm, Giorgio Napolitano, pubblicata oggi su 'Il fatto' la decisione di lasciare la magistratura. "E' una lettera che non avrei mai voluto scrivere. E' uno scritto che evidenzia quanto sia grave e serio lo stato di salute della democrazia nella nostra amata Italia. E' una lettera con la quale le comunico, formalmente, le mie dimissioni dall'ordine giudiziario'', scrive de Magistris.
''Parallelamente al consolidarsi dell'azione investigativa svolta si rafforzavano le attivita' di ostacolo che puntavano al mio isolamento'', attivita' che ''talvolta provenivano dall'esterno delle Istituzioni, il piu' delle volte dall'interno: dalla politica, dai poteri forti, dall'interno della magistratura'', dice l'ex Pm di Catanzaro secondo il quale ''gli ostacoli piu' micidiali all'attivita' dei servitori dello Stato sono i mafiosi di Stato''. "Lei dovrebbe conoscere, sempre quale presidente del Csm, le attivita' che sono state messe in atto ai miei danni'', prosegue la lettera, e condotte ''al solo fine di bloccare indagini che avrebbero potuto ricostruire fatti gravissimi commessi in Calabria (e non solo) da politici, di destra, di sinistra e di centro, da imprenditori, magistrati, esponenti dei servizi segreti e delle forze dell'ordine''.
Per questo, chiede de Magistris a Napolitano, ''perche', signor presidente, non e' stato vicino ai servitori dello Stato che si sono imbattuti nel cancro della democrazia, nelle collusioni piu' terribili tra criminalita' organizzata e poteri deviati? Non ho mai colto alcun segnale da parte sua in questa direzione, anzi''. L'eurodeputato Idv scrive ancora: "Sono stato ostacolato, mi sono state sottratte le indagini, mi hanno trasferito, mi hanno punito solo perche' ho fatto il mio dovere''. ''Ebbene, signor presidente -conclude l'ex Pm- io credo che lei abbia errato in questa vicenda'' e ''ricordo bene il suo intervento dopo che furono eseguite le perquisizioni da parte dei magistrati di Salerno. Rimasi amareggiato, ma non meravigliato''.