Roma, 9 giu. (Adnkronos) – Giudizio immediato per il domestico filippino Manuel Winston Reyes, reo confesso dell’uccisione della contessa Alberica Filo della Torre avvenuta all’Olgiata il 10 luglio del ’91. Lo ha deciso su richiesta del pubblico ministero Maria Francesca Loi alla quale va il merito insieme con i carabinieri del Ris di aver risolto il giallo a 10 anni dal delitto.
Il processo, la cui prima udienza è fissata al 25 ottobre, è stato affidato alla prima Corte d’Assise di Roma presieduta da Anna Argento. Non è comunque escluso che prima dell’udienza di ottobre la difesa di Reyes possa chiedere il giudizio abbreviato. Se ciò accadrà sarà un gup a giudicare il filippino che potrà ottenere lo sconto di un terzo della pena prevista.
Oggi nel corso di una conferenza stampa il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani, il pubblico ministero Francesca Loi e il comandante del Ris Luigi Ripani hanno ancora una volta ricordato i fatti e l’esito delle indagini che hanno inchiodato alle sue responsabilità Reyes. Questi peraltro due giorni dopo l’arresto avvenuto il 29 marzo scorso confessava pienamente le sue responsabilità. Una confessione che non ha mai ritrattato affermando anche di essere ben deciso a subire la pena che gli verrà inflitta.
Ricostruendo oggi le fasi salienti dell’inchiesta, soprattutto per quanto riguarda le indagini tecniche, il colonnello Ripani ha ricordato che ad accusare Reyes sono state, in maniera definitiva, due tracce di sangue trovate sul lenzuolo che al momento della scoperta del delitto avvolgeva il corpo di Alberica Filo della Torre. Si tratta di una traccia di sangue di 2 centimetri appartenente in maniera inconfutabile a Reyes e di una seconda macchia di sangue misto tra quello della contessa e del filippino scoperta qualche tempo dopo l’arresto di Reyes.
C’è poi un’altra traccia di dna di Reyes trovata sull’orologio che la contessa Filo della Torre aveva al polso quando fu aggredita.
Sempre per quanto riguarda la presenza delle macchie di sangue, secondo gli investigatori la traccia del sangue di Reyes deriva dal fatto che mentre strangolava la contessa si era abraso un gomito che poi ha rilasciato il sangue sul lenzuolo. Lenzuolo che, praticamente, era tutto intriso di sangue e che come si è detto al momento della scoperta del delitto avvolgeva il corpo della vittima.
Attraverso un metodo di indagine sofisticato gli investigatori del Ris, servendosi anche di un manichino sono riusciti a riavvolgere il lenzuolo nella stessa maniera in cui avvolgeva il corpo della contessa facendo combaciare punto per punto le macchie. Di queste ne sono state prese in esame ben 51 ma soltanto due come si è detto hanno indicato che Reyes poteva essere il responsabile del delitto.
Ricostruendo poi le ragioni dell’uccisione gli investigatori che oltre al colonnello Ripani sono il colonnello Lorenzo Sabatini comandante del nucleo investigativo e il comandante Bruno Bellini della sezione omicidi dei carabinieri di via in Selci, ritengono che Reyes il giorno del fatto sia entrato nella villa dell’Olgiata non solo per riavere, come ha detto, il posto di lavoro ma anche per rubare i gioielli della contessa e questo potrebbe essere stato uno dei motivi che, essendo stato scoperto, lo hanno portato all’aggressione. Dei gioielli non è stata mai più trovata traccia.