Roma, 24 gen. (Adnkronos) – Nel 2012 sono stati scoperti 8.617 evasori totali che hanno occultato redditi al fisco per 22,7 miliardi di euro; cui si aggiungono ulteriori 16,3 miliardi riferiti agli altri fenomeni evasivi. Lo comunica la Guardia di finanza, che in una nota presenta i risultati raggiunti lo scorso anno.
Nel 2012 sono stati individuati 16.233 lavoratori completamente ‘in nero’ e 13.837 irregolari, impiegati da 6.655 datori di lavoro.
E’ irregolare quasi un terzo (32%) degli scontrini e delle ricevute fiscali rilasciati. E’ quanto emerso dai 447 mila controlli effettuati lo scorso anno dalla Guardia di finanza.
Nel dettaglio, spiegano i finanzieri, sono stati denunciati 11.769 responsabili di frodi e reati fiscali, principalmente per aver utilizzato o emesso fatture false (5.836 violazioni), per non aver versato l’Iva (519 casi), per aver omesso di presentare la dichiarazione dei redditi (2.579 violazioni) o per aver distrutto/occultato la contabilita’ (2.220 casi).
L’attività di contrasto alle frodi Iva, ha inoltre permesso di individuare 4,8 miliardi di Iva evasa, di cui 1,7 riconducibili a ‘frodi carosello’, basate su fittizie transazioni commerciali con l’estero. ‘Proseguiremo con decisione la nostra azione per recuperare le risorse sottratte al bilancio dello Stato’, afferma comandante generale della Guardia di Finanza, Saverio Capolupo.
Sul fronte dell’evasione fiscale internazionale, i ricavi non dichiarati ed i costi indeducibili scoperti dalle Fiamme Gialle ammontano a 17,1 miliardi di euro. A finire sotto la lente della Guardia di finanza sono stati principalmente i trasferimenti ‘di comodo’ delle residenze di persone e societa’ nei paradisi fiscali, lo spostamento all’estero di capitali per non pagare le tasse in Italia mediante atti negoziali ed operazioni di ristrutturazione societaria formalmente ineccepibili o operazioni di transfer pricing. Secondo le Fiamme gialle l’adesione integrale da parte dei contribuenti ai verbali di constatazione della Guardia di finanza ha comportato proposte di recupero a tassazione per circa 6,2 miliardi di euro.
Mentre l’Agenzia delle entrate ha accertato maggiori imponibili, collegati ai verbali redatti dalla Gdf, per ulteriori 15 miliardi di euro.