Gb, si allarga lo scandalo intercettazioni: lascia il numero due di Scotland Yard

Cade un'altra testa per lo scandalo intercettazioni in Gran Bretagna.
News Nazionali

Londra. 18 lug. (Adnkronos/Ign) – Cade un’altra testa per lo scandalo intercettazioni in Gran Bretagna. Dopo le dimissioni ieri del capo della polizia britannica, Sir Paul Stephenson, oggi lascia per il suo presunto coinvolgimento nella vicenda l’assistant commissioner di Scotland Yard, John Yates, uno dei vice dello stesso Stephenson.

Il ministro dell’Interno britannico, Theresa May, ha annunciato un "esame parlamentare" dei presunti casi di corruzione nella Polizia, dopo le dimissioni dei vertici di Scotland Yard. Gli ultimi casi, ha detto la May ai Comuni, "non sono, sfortunatamente, l’unico esempio recente di casi di presunta corruzione e nepotismo all’interno della polizia". Per questo, ha aggiunto, è stato chiesto agli organismi competenti di fornire raccomandazioni su quali azioni intraprendere per affrontare il problema. "Non c’è nulla di più importante della fiducia dell’opinione pubblica nell’operato della polizia", ha detto ancora la titolare dell’Home Office.

Il premier David Cameron , nel corso di una conferenza stampa in Sudafrica, ha dichiarato che il Parlamento britannico si riunirà mercoledì per discutere dello scandalo. In quell’occasione, ha spiegato, i parlamentari avranno la possibilità di discutere degli ultimi sviluppi della vicenda ed egli stesso potrà "rispondere ad ogni domanda che potrà emergere". Cameron ha quindi ringraziato il capo della polizia, Sir Paul Stephenson, per il "grande lavoro che ha svolto" alla guida di Scotland Yard.

Ma il premier britannico al tempo stesso – sottolinea Sky News – ha negato ogni possibile paragone con la sua situazione, rispondendo così implicitamente alle dichiarazioni rilasciate dal capo della polizia. Nel discorso in cui aveva annunciato le sue dimissioni attribuendole ai suoi legami con Neil Wallis – ex vicedirettore di ‘News Of The World’ poi assunto come consigliere dalla polizia – Sir Paul aveva infatti puntato il dito contro Cameron, sottolineando come nel momento in cui Wallis era stato assunto nel 2009 non era stato in alcun modo messo in relazione con lo scandalo delle intercettazioni.

Andy Coulson, ex capo della comunicazione del primo ministro, invece – aveva fatto notare – aveva ricevuto il suo incarico a Downing Street in un momento in cui la vicenda delle intercettazioni aveva già iniziato ad emergere nella sua interezza. Ma Cameron ha voluto fare una distinzione: "Coulson – ha detto – ha lavorato bene al governo’. E poi ha aggiunto: "La situazione nel servizio di polizia metropolitana è veramente diversa da quella del governo, se non altro perché le vicende che la polizia metropolitana è chiamata a seguire hanno un effetto diretto sulla fiducia dell’opinione pubblica riguardo all’inchiesta della polizia sul caso ‘News of the World’ e quindi sulla polizia stessa".

Intanto, domani Rebekah Brooks, l’ex direttrice del settimanale ‘News of the World’, risponderà ad alcune domande in Parlamento. Ad annunciarlo è stata la sua portavoce, secondo quanto riferisce SkyNews. Non si sa però in che misura potrà rispondere ai quesiti che le verranno posti, considerato che è in corso un’indagine della polizia.

Brooks, arrestata ieri nel quadro dell’inchiesta sulle intercettazioni illegali e sui sospetti di corruzione di agenti di polizia, è stata rilasciata su cauzione dopo 12 ore di interrogatorio. La 43enne aveva rassegnato venerdì le dimissioni da amministratore delegato di News International.

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