Città del Vaticano, 18 ott. (Adnkronos) – Ci sono dei sacerdoti che hanno ‘sfigurato’ il ministero abusando di bambini e di giovani, è questa una realtà con la quale dovremo fare i conti fino in fondo ma che non può screditare tutti i sacerdoti, tuttavia è necessario aumentare la vigilanza e l’attenzione.
Nel testo si legge: ‘La sessualità è un dono del Creatore, ma anche un compito che riguarda lo sviluppo del proprio essere umano. Quando non è integrata nella persona, la sessualità diventa banale e distruttiva allo stesso tempo. Oggi – prosegue il Papa – vediamo questo in molti esempi nella nostra società. Di recente abbiamo dovuto constatare con grande dispiacere che sacerdoti hanno sfigurato il loro ministero con l’abuso sessuale di bambini e giovani’.
‘Anziché portare le persone ad un’umanità matura ed esserne l’esempio – afferma ancora Benedetto XVI – hanno provocato, con i loro abusi, distruzioni di cui proviamo profondo dolore e rincrescimento. A causa di tutto ciò può sorgere la domanda in molti, forse anche in voi stessi, se sia bene farsi prete; se la via del celibato sia sensata come vita umana’.
‘L’abuso, però – prosegue il Papa – che è da riprovare profondamente, non può screditare la missione sacerdotale, la quale rimane grande e pura. Grazie a Dio, tutti conosciamo sacerdoti convincenti, plasmati dalla loro fede, i quali testimoniano che in questo stato, e proprio nella vita celibataria, si può giungere ad un’umanità autentica, pura e matura’.
‘Ciò che è accaduto, però – rileva il Pontefice – deve renderci più vigilanti e attenti, proprio per interrogare accuratamente noi stessi, davanti a Dio, nel cammino verso il sacerdozio, per capire se ciò sia la sua volontà per me. E’ compito dei padri confessori e dei vostri superiori accompagnarvi e aiutarvi in questo percorso di discernimento’.
‘E’ un elemento essenziale del vostro cammino – aggiunge ancora Ratzinger – praticare le virtù umane fondamentali, con lo sguardo rivolto al Dio manifestato in Cristo, e lasciarsi, sempre di nuovo, purificare da Lui’.