Mafia, Alfano avverte i boss: ‘Lo Stato è pronto a indurire il 41 bis’

Così il ministro dell'Interno e vicepremier a margine dell'audizione in commissione antimafia in Prefettura a Milano.
News Nazionali

Milano, 16 dic. (Adnkronos/Ign) – ‘I boss mafiosi sappiano che se provano a far uscire ancora informazioni (dal carcere) lo Stato è pronto ad indurire sempre di più la legislazione sul carcere duro’. Così il ministro dell’Interno e vicepremier Angelino Alfano a margine dell’audizione in commissione antimafia in Prefettura a Milano. ‘Non avremo – avverte – nessuna timidezza nel fare quel che si può fare per impedire che le informazioni escano dal carcere’.

Intervenendo in commissione, il vicepremier sottolinea che "le organizzazioni criminali rimangono uno dei principali fattori di sottosviluppo del Mezzogiorno, la più grave minaccia alla libertà economica delle aree produttive del Paese". In particolare Alfano fa notare che "nonostante il progressivo affidamento delle loro attività abbia consentito alle mafie di proiettarsi con successo nello spazio immateriale degli scambi finanziari e delle relazioni d’affari, il tratto che le contraddistingue da ogni altro sodalizio criminale resta tuttora legato al controllo fisico del territorio, da cui deriva potere e prestigio".

Un prestigio tale che consente anche a quanti si trovano in stato di latitanza o in carcere di continuare a esercitare il medesimo potere e di impartire all’esterno ordini precisi. "Il vero nodo – rimarca – è decapitare i vertici".

"Ai quattro magistrati attualmente sotto protezione – spiega poi – assicuriamo che nessun dettaglio sarà trascurato e che il livello di protezione sarà mantenuto altissimo".

E a chi gli chiede, a margine, delle minacce al pm Nino Di Matteo da parte di Totò Riina, risponde: "Siamo dalla sua parte e dalla parte di tutti i magistrati che sono impegnati in trincea e in prima linea".

"Lo Stato è dalla loro parte e metterà tutti i mezzi di cui dispone la tecnologia e di cui dispone l’intero Paese per mettere al sicuro la loro vita" aggiunge il vicepremier, sottolineando che "ogni attacco alla loro sicurezza è un attacco alla sicurezza dello Stato contro cui lo Stato reagirà con ogni mezzo che ha a disposizione".

"Abbiamo offerto ai magistrati di Palermo ogni disponibilità che è nei poteri dello Stato di dare. Oltre quello che abbiamo messo a disposizione non c’è nulla in natura. Non c’è. Se viene individuata una modalità ancora più efficace noi saremo pronti" rimarca Alfano.

Davanti alla commissione il ministro dell’Interno parla anche dell’Expo 2015. "Faremo di tutto per impedire infiltrazioni criminali di tutte le mafie – assicura – Faremo di tutto perché sia un ‘Expo mafia-free’ – Dimostreremo che si può realizzare un grande evento senza partecipazione mafiosa e senza lucro criminale".

Alfano annuncia anche che "con il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, che ringrazio per il lavoro che sta facendo, con il sindaco Pisapia e con l’ad di Expo Sala, è in programma la sottoscrizione di un piano di azione che servirà ad affinare le nostre armi di difesa e di prevenzione dal rischio che la criminalità organizzata possa infiltrarsi nella realizzazione delle opere connesse". 

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