Manovra, Confesercenti avverte: “Per le famiglie una stangata da 33 mld di euro”

E' quanto ha sostenuto Marco Venturi, il presidente nazionale di Confesercenti in apertura del meeting nazionale in corso a San Martino in Campo a Perugia, e in streaming sul sito di Confesercenti.
News Nazionali

San Martino in Campo, (Perugia), 17 set. – (Adnkronos/Ign) – ‘Sulla crescita economica i conti, dopo la approvazione della manovra, non tornano: dalle previsioni aggiornate Confesercenti-Ref risulta che le speranze di ripresa nel 2012 svaniscono con un Pil che crescera’ solo dello 0,1% e con i consumi delle famiglie bloccati su una allarmante crescita zero rispetto al 2011 (dopo aver registrato nel 2010 l’1% e quest’anno solo lo 0,5%)’. E’ quanto ha sostenuto Marco Venturi, il presidente nazionale di Confesercenti in apertura del meeting nazionale in corso a San Martino in Campo a Perugia, e in streaming sul sito di Confesercenti.

‘La nostra stima e’ che gli interventi diretti e indiretti della manovra – ha aggiunto Venturi – graveranno sulle famiglie per 33 miliardi dei 54 complessivi. Se a questo scenario aggiungiamo il dramma di migliaia di chiusure di imprese commerciali e del turismo il quadro e’ assai preoccupante: non si dimentichi che se il saldo negativo fra aperture e chiusure prima della recessione, nel triennio 2005-2007, era stato di 80 mila imprese in meno, nel solo biennio di congiuntura negativa 2008-2009 era salito a meno 110 mila. In soli 24 mesi insomma – ha puntualizzato – hanno chiuso 30mila imprese in piu’ rispetto ai tre anni che precedono la crisi’.

Venturi ha sottolineato ‘la necessita’ di tagli alla spesa’, perche’, ha spiegato ‘ in tre anni con meno sprechi potremmo recuperare 20 miliardi ed altrettanti dalla cessione del 5% del patrimonio pubblico non utilizzato della Pubblica amministrazione. Se poi si aggiungono altri 11 miliardi con la riduzione del 10% delle partecipazioni pubbliche ancora in mano allo Stato si potrebbe contare su piu’ di 50 miliardi di euro da mettere sul tavolo al posto di nuove tasse, ma a disposizione non solo della diminuzione del debito ma anche dello sviluppo’.

‘E molto altro – ha aggiunto – si potrebbe fare sulle liberalizzazioni dei settori come il gas, l’energia, il trasporto locale senza mettere le mani nelle tasche degli italiani per l’ennesima volta o senza mettere in campo interventi dimostrativi sul commercio, sulle edicole o sui taxi’.

‘Altre strade non ci sono – ha concluso – visto che la nostra pressione fiscale effettiva e’ al 54%. Il momento e’ davvero difficile: si ha l’impressione che la notevole confusione politica rischi di trasformarsi in caos. Abbiamo assistito in queste settimane a proposte politiche avanzate e subito ritirate, trasformando di fatto la crisi economica in crisi politica’.

Per il presidente di Confesercenti "servono scelte coraggiose anche in contrasto con forti interessi politici che possono essere rimossi solo con pressioni decise ed ampie dei cittadini-elettori’.

Perche’, ha concluso Venturi, ‘per l’Italia come per l’Unione Europea e’ sempre piu’ centrale intervenire sul binomio debito/bassa crescita. Il debito puo’ essere gestito solo con le armi della crescita e della fiducia, tenendo conto anche dello strapotere di grandi capitali che viaggiano senza controlli da un continente all’altro alla ricerca di rendimenti vantaggiosi e dell’irrompere sulla scena mondiale di altre economie che condizionano l’andamento economico globale, dalla Cina al Brasile, dalla Russia all’India’.

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