Roma, 20 ott. (AdnKronos) – "Quando ho scritto la lettera di dimissioni, così come prevede la legge, ho firmato prendendomi i 20 giorni che la legge prevede per fare le mie opportune riflessioni." Così ha risposto il sindaco uscente di Roma, Ignazio marino, a una domanda sulle sue intenzioni future.
Queste, invece, le sue parole nel corso della conferenza stampa tenuta in Campidoglio: "Voglio dire due parole sugli esposti che non esito a definire vergognosi, scritti da persone o in malafede o ignoranti. Faccio un esempio per tutti: in un esposto si afferma che il sindaco avrebbe utilizzato risorse pubbliche per la tintoria di abiti privati. Ma bastava approfondire, la tintoria serviva per abiti storici dei trombettieri di Vitorchiano che, come avete certamente visto, sono presenti quando ci sono ospiti che vengono ricevuti con tappeto rosso", ha affermato.
"Non ho mai utilizzato denaro pubblico a scopo privato – ha proseguito Marino riferendosi al ‘caso scontrini’-. Semmai il contrario. Per esempio, quando mi sono recato a New York per due giorni per un lungo incontro con sindaco di New York, nonostante potesse essere considerato viaggio istituzionale, visto che ero già negli Stati Uniti per vacanza, ho pagato l’albergo con i miei soldi".
"Ho deciso di dimettermi perché ho un estremo rispetto dell’autorità giudiziaria, auspicando di potermi presentare davanti all’autorità giudiziaria da dimissionario per illustrare i fatti", ha spiegato. "Mi sono presentato ieri pomeriggio per essere ascoltato come persona informata sui fatti. Sono entrato e sono uscito dalla procura da persona informata dei fatti, non da indagato".