Marrazzo si è dimesso: ‘Troppa sofferenza ora non sono più utile’

Si è ora ritirato in un istituto religioso
News Nazionali

Roma, 27 ott. (Adnkronos/Ign) – Piero Marrazzo ha rassegnato le dimissioni da Presidente della Regione Lazio, dopo lo scandalo che lo ha coinvolto. Lo comunica una nota dell'ufficio stampa della Regione. Intanto Marrazzo avrebbe lasciato la sua casa romana per prendersi qualche giorno di riflessione in un istituto religioso.

"Le mie condizioni personali di sofferenza estrema non rendono più utile per i cittadini del Lazio la mia permanenza alla presidenza della Regione Lazio – scrive Marrazzo, in una lettera inviata al presidente del Consiglio regionale Bruno Astorre e al vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino -. Comunico con la presente le mie dimissioni definitive e irrevocabili". "A tutti coloro che mi hanno sostenuto e a quanti mi hanno lealmente avversato – prosegue Marrazzo – voglio dire che finché mi è stato possibile ho operato per il bene della comunità laziale. Mi auguro che questo mi possa essere riconosciuto al di là degli errori personali che posso aver commesso nella mia vita privata".

Prosegue nel frattempo il lavoro degli inquirenti. Nessun provvedimento dal punto di vista penale è stato preso nei confronti di Marrazzo che, contrariamente alle voci che circolano, non è stato nuovamente convocato a Palazzo di Giustizia nell'ambito dell'inchiesta che ha portato in carcere nei giorni scorsi quattro carabinieri. La precisazione è stata fatta in Procura dove è stato anche sottolineato che allo stato non è in programma alcun interrogatorio del governatore autosospeso. Neanche rispondono a verità, secondo quanto è stato precisato, ipotesi di peculato nei confronti di Marrazzo per l'uso dell'automobile di servizio e neppure di corruzione per avere offerto denaro, come emerge dalle lettura dell'ordinanza di custodia cautelare per i quattro carabinieri, per evitare che venisse messo in circolazione il video che lo ritrae in casa di un trans. Video che secondo la convinzione dei magistrati inquirenti è stato girato dai due carabinieri entrati nell'appartamento per l'ispezione. I difensori dei militari hanno presentato al Tribunale del Riesame un ricorso per confutare le accuse e far ottenere loro la scarcerazione o un provvedimento meno pesante.

L'avvocato Luca Petrucci, legale del governatore del Lazio, ha avuto oggi un colloquio con il procuratore Giovanni Ferrara. Petrucci non esclude che in futuro il presidente non possa essere risentito dagli investigatori, ma, assicura, come parte lesa. L'avvocato ha inoltre precisato che da Silvio Berlusconi arrivò la segnalazione a Piero Marrazzo dell'esistenza del video, ma è stato lo stesso Marrazzo, dopo vari tentativi a scoprire che il filmato si trovava presso un'agenzia di Milano. Il penalista sottolinea che il governatore della Regione Lazio non ha preso contatti con l'agenzia per trattare l'acquisto del video ed impedire che venisse messo in circolazione, ma solo per conoscerne il contenuto.

Inoltre, "il denaro che si trovava sul tavolo dell'appartamento di via Gradoli dove il governatore Piero Marrazzo è stato ripreso in compagnia di un trans non era del presidente della Regione Lazio'' ma del transessuale. Secondo Petrucci, "i 3.000 euro indicati come compenso per la prestazione'' non sono stati versati da Marrazzo. Come ha spiegato il legale, "Marrazzo aveva con sé 2.000 e non 5.000 euro e forse tra le banconote sul tavolo c'erano anche quelle pagate al trans per l'incontro". Per Petrucci "è dunque azzardato attribuire al governatore di aver pagato quell'ingente somma per l'incontro.

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