Mez, replica l’accusa: “Hanno ucciso per niente, condannate Amanda e Raffaele”

A Perugia si chiude oggi il processo d'Appello.
News Nazionali

Perugia, 30 set. (Adnkronos/Ign) – "Questi due ragazzi hanno ucciso per niente, ma hanno ucciso, ed è per questo che devono essere condannati al massimo della pena’. E’ quanto ha detto ai giudici della Corte d’assise di Perugia, il pubblico ministero Manuela Comodi chiudendo il suo intervento al processo d’appello ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito, condannati in primo grado a 26 e 26 anni di carcere per l’omicidio di Meredith Kercher.

Il primo a prendere la parola è stato il sostituto procuratore generale di Perugia Giancarlo Costagliola. Dopo di lui è stata la volta del pubblico ministero Giuliano Mignini per il quale i due ragazzi vanno condannati perché in caso di assoluzione ci sarebbe subito una fuga all’estero. Per questo, nonostante questo sia il secondo di tre gradi di giudizio in Italia, sta a voi rendere giustizia".

Mignini ha anche replicato alla tesi proposta dalle difese che l’unico assassino di Meredith Kercher sarebbe stato Rudy Guede. "Guede l’unico colpevole? Non crediamo più alle favole e non dovete crederci nemmeno voi", ha detto parlando della simulazione di reato, sulla cui esistenza, secondo il magistrato "non ci piove". "E chi ha interesse nel simulare un reato? Chi vuole allontanare sospetti da sé".

Quanto all’immagine proposta dalla difesa di un’Amanda ‘crocifissa dai media, all’inizio forse in parte sarà stato così, ma dalla sentenza di primo grado in poi ci vuole coraggio a sostenerlo". "Lei – ha attaccato Mignini – che ha una struttura pubblicitaria che è costata almeno un milione di dollari alle sue spalle. Avete mai visto un imputato che si affida ad una potente agenzia pubblicitaria? Io no e credo non lo vedrò mai più’.

La parola è poi passata al pm Manuela Comodi che ha ribadito come "le impronte di piedi nudi esaltate con il luminol (sul corridoio della casa del delitto, ndr) sono di Amanda e Raffaele, non c’è verso’. Le impronte di piede, ha spiegato, pur non identificando con certezza una persona ‘hanno un valore individualizzante molto forte’ per le caratteristiche morfologiche del piede di ognuno. E, usando le parole del perito che in primo grado analizzò quelle impronte, ha detto: "Abbiamo un giudizio di identità probabile a carico di Raffaele e Amanda. Quello che emerge è che per aver un altro soggetto che potesse lasciare la medesima impronta bisognerebbe creare un soggetto con le stesse caratteristiche morfologiche". Il pm ha quindi ricordato che sia l’ impronta sul corridoio che quella sul tappetino del bagno, impressa col sangue di Meredith come le altre, non puo’ essere di Rudy , ‘perché camminava con le scarpe, ci sono impronte sia della destra che della sinistra, che, sia pure sfumate, con sempre meno sangue, arrivano fino all’uscita della casa, questo vuol dire che non le ha mai tolte’.

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