Montagna, ancora vittime. Allerta valanghe per la troppa neve

Maracchi (Ibimet-Cnr) all'Adnkronos: 'Il clima non è più lo stesso'. Trovato morto uno dei dispersi in Val Pellice. 'Resta fortemente sconsigliato sciare fuori pista'.
News Nazionali

Torino, 8 dic. (Adnkronos/Ign) – Non si arresta la lunga catena di morti sulle montagne. E' stato ritrovato privo di vita uno dei due sci alpinisti dispersi da ieri pomeriggio, dopo essere stati travolti da una valanga mentre erano nella Conca del Pra in Val Pellice, nel torinese. Nell'incidente avevano perso la vita altri due sciatori mentre un quarto è tuttora disperso. In corso le ricerche da parte del Soccorso alpino.

Gli esperti avvertono sul forte rischio di incremento di valanghe. ''C'è troppa neve, un'anomalia, è una novità di quest'anno – spiega all'Adnkronos il climatologo Giampiero Maracchi dell'Ibimet-Cnr, l'Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Firenze – E la verità è che il clima non è più lo stesso e ora lo vediamo anche su questo fronte''.

A provocare un eccesso di nevicate, spiega ancora Maracchi, ''è lo scontro di masse d'aria molto fredda provenienti dal Nord con masse d'aria troppo calda che arrivano dal Sud. Questo fenomeno è un segno che il clima sta cambiando''. ''Fino ad ora – prosegue il climatologo – in particolare negli ultimi quindici anni, il sintomo del cambiamento globale del clima si era manifestato con un'inedita intensità di piogge. Adesso il sintomo sta diventando un'anomala intensità di nevicate''.

''Questa condizione – sottolinea Maracchi – fa crescere inevitabilmente il rischio valanghe. Chi va in montagna a sciare deve tenerne conto''. ''Bisogna capire il fenomeno e mantenere la prudenza – è l'avvertimento perentorio del climatologo – In queste condizioni è fortemente sconsigliato sciare fuori pista. Le piste di sci tradizionali sono controllate e battute, le fuoripista sono invece isolate e altamente rischiose in queste condizioni climatiche''.

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