Roma, 5 ott. (Adnkronos/Aki) – Come previsto, anche l’agenzia Moody’s, sulla scia della ‘sorella’ Standard&Poor’s, ha tagliato il suo rating sull’Italia portandolo da Aa2 ad A2, abbassandolo cioè di 3 livelli. L’ultima revisione al ribasso di Moody’s era stata decisa nel 1993, quasi vent’anni fa.
Oggi, precisa l’agenzia in un comunicato, è intervenuto un ‘outlook negativo’ determinato dai crescenti dubbi sulla reale capacità del governo di ridurre il debito in mancanza di una solida crescita. ‘La fragilità dei mercati che pesa ancora sull’area euro, con alti livelli di debito, per l’Italia implica concretamente crescenti costi di finanziamento e rischi nel reperimento dei fondi’. ‘Per quanto le politiche che saranno adottate nell’area euro – continua Moody’s – possano ridurre le preoccupazioni degli investitori e stabilizzare i mercati, anche l’opposto è altamente possibile’. Moody’s ha peraltro fatto sapere che, alla luce della crisi dei debiti sovrani, non sono escluse revisioni al ribasso per altri paesi Ue che attualmente hanno rating inferiori ad Aaa, il livello massimo. I paesi europei con rating ‘Aaa’, invece, sarebbero al riparo da downgrading nell’immediato.
Dopo la decisione di Moody’s, a quanto apprende l’Adnkronos, si è svolta una lunga riunione ieri sera a Palazzo Grazioli tra il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, il ministro Giulio Tremonti e il sottosegretario Gianni Letta.