Roma, 18 ago. (Adnkronos/Ign) – Il Papa è atterrato a Madrid, per una visita di quattro giorni in Spagna durante la quale parteciperà alla GMG. Ad accogliere Benedetto XVI ai piedi della scaletta dell’aereo sono stati re Juan Carlos che cammina con l’aiuto di un bastone e la regina Sofia che si è genuflessa in segno di rispetto e ha baciato la mano del Pontefice. Il volo Alitalia con a bordo Benedetto XVI era decollato questa mattina dallo scalo romano di Ciampino.
All’aeroporto internazionale di Barajas al suo arrivo in Spagna il Papa ha ricevuto anche l’omaggio del primo ministro José Luis Rodriguez Zapatero. A dare il benvenuto al Pontefice inoltre una nutrita delegazione di alti prelati, guidata dal cardinale arcivescovo di Madrid, Antonio Maria Rouco Varela. Benedetto XVI incontrerà questa sera in piazza Cibeles i ragazzi e i pellegrini arrivati da tutto il mondo per partecipare alla GMG, Giornata mondiale della Gioventù.
"La giustizia e l’altissimo valore della persona umana si sottomettono facilmente a interessi egoisti, materiali e ideologici" ha detto Ratzinger nel suo discorso, primo atto ufficiale della sua presenza in Spagna. "Certamente – ha osservato – non mancano difficoltà" e "sussistono tensioni e scontri aperti, in tanti luoghi del mondo, anche con spargimento di sangue" mentre "non sempre si rispetta l’ambiente e la natura".
"Molti giovani guardano con preoccupazione al futuro, di fronte alle difficoltà di trovare un lavoro degno, o perché l’hanno perduto o perché precario e insicuro" ha sottolineato il Papa. "Altri giovani – ha proseguito il Pontefice – hanno bisogno di essere messi in guardia per non cadere nella rete della droga; o di avere un’assistenza efficace se, purtroppo, vi fossero caduti".
"Niente e nessuno vi tolga la pace" è il messaggio che Benedetto XVI ha rivolto ai giovani "con tutta la forza del mio cuore". "Non pochi – ha lamentato il Pontefice – a causa della loro fede in Cristo, soffrono in se stessi la discriminazione, che arriva al disprezzo e alla persecuzione aperta od occulta, che patiscono in determinate regioni e Paesi. Li si perseguita – ha aggiunto – volendo allontanarli da Lui, privandoli dei segni della sua presenza nella vita pubblica e mettendo a tacere perfino il suo santo nome". Da Benedetto XVI è arrivata allora un’esortazione ai giovani: "Non vergognatevi del Signore: Egli non ha avuto riserve nel farsi uno come noi e sperimentare le nostre angustie per portarle a Dio. E così, ci ha salvato".
"Rimanere saldi nella fede, annunciarla e testimoniarla apertamente, con la propria vita" è la via indicata ai giovani ai quali il Papa chiede "una testimonianza coraggiosa e piena d’amore per il fratello, decisa e prudente al contempo, senza nascondere la propria identità cristiana, in un clima di rispettosa convivenza con altre legittime opzioni ed esigendo nello stesso tempo il dovuto rispetto per le proprie".
E le Giornate mondiali della Gioventù offrono ai giovani "un’occasione privilegiata per mettere in comune le loro aspirazioni, scambiare reciprocamente la ricchezza delle proprie culture ed esperienze, animarsi l’un l’altro in un cammino di fede e di vita". In questo cammino, osserva Ratzinger, "alcuni si credono soli o ignorati nei propri ambienti quotidiani; invece no, non sono soli. Molti coetanei condividono i loro stessi propositi e sanno che hanno realmente un futuro davanti a loro e non temono gli impegni decisivi che danno pienezza a tutta la vita".
Nel suo primo discorso a Madrid, Benedetto XVI ha tra l’altro ricordato che la Spagna ha "profonde radici cristiane, molto feconde nel corso dei secoli", esprimendo "stima e vicinanza a tutte le genti della Spagna" e "ammirazione verso un Paese così ricco di storia e cultura", nonché "per la vitalità della fede’.