Rimini, 20 ago. – (Adnkronos) – ‘Si’, l’uscita dalla crisi la vedo. Dipenderà molto da quello che riusciremo a fare’. Lo ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, oggi di scena al Meeting di Cl a Rimini dove ieri il presidente del Consiglio Mario Monti ha dispensato ottimismo sulle prospettive economiche dell’Italia.
L’Italia potrà recuperare il terreno perso e restare in corsa tra i Paesi più sviluppati se ‘l’esercizio corale’ intrapreso con il governo Monti andrà avanti. ‘Dobbiamo porci tutti insieme – ha premesso – il compito della costruzione del futuro a cui, di fatto, si è rinunciato da troppi anni. Costruire il futuro deve essere una responsabilità condivisa e non solo della politica, ma di tutta la classe dirigente. La sussidiarietà è una parola chiave per la costruzione della società. Il terzo settore, che ha già ora un ruolo rilevante, deve avere un ruolo molto più ampio’.
‘Il terzo settore -ha insistito il ministro dello Sviluppo economico- è una parte del made in Italy particolarmente forte, un vantaggio competitivo per il nostro Paese già oggi, figuriamoci che riusciremo a usarlo bene, fino in fondo’.
‘Noi abbiamo – ha ricordato Passera – una storia forte di auto organizzazione sociale e anche in questo modo, concretamente, abbiamo bisogno di superare una fase della nostra storia che non è stata un gran che. Dobbiamo dimostrare che attraverso solidarietà e coesione si possono ottenere crescita e occupazione’.
‘E’ un bel compito quello che abbiamo a disposizione. Il nostro Paese -ha affermato ancora Passera- ha tanta forza e anche nel mezzo della crisi l’Italia ha dimostrato di saper tenere. C’è una base su cui costruire che i Paesi nostri concorrenti non riescono neppure ad immaginare’.
‘La globalizzazione per noi può essere un’opportunità a patto che l’esercizio corale che grazie al governo Monti è iniziato, possa continuare anche successivamente. Sappiate che le responsabilità che sentivo per voi nelle vite precedenti -ha concluso Passera rivolgendosi al popolo di Cl nella sua veste di ministro- in quella attuale è anche molto aumentata’.
‘Il problema principale dell’Italia – prosegue – è la crisi della produttività. Il ritardo che abbiamo accumulato può avere effetti molto più gravi della crescita dello spread’.
Ospite al meeting l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini: ‘Non vedo disegni di aggregazione di nuovi partiti a tavolino’, dice non nasconde il proprio scetticismo nel rispondere agli interrogativi che si muovono intorno alla costruzione di un nuovo partito cattolico-riformista.
‘Quelle sulla Cosa Bianca -ha affermato entrando al Meeting di Cl l’ex ministro – sono discussioni molto vaghe’. Tuttavia Frattini spiega di non aver rinunciato ‘all’idea che tutti i moderati si debbano riunire come avviene nel resto d’Europa’ e ha auspicato che ‘si possa partire dai programmi piuttosto che da cose bianche, rosse o nere che non mi appassionano’.
Su cosa potrà avvenire nella prossima legislatura Frattini ha osservato: ‘Dipendera’ dalla legge elettorale con cui si andra’ a votare. Per cui da cosa decideranno gli italiani e se vincera’, come io auspico, un centrodestra europeo e popolare, oppure se si va verso una deriva antieuropeista e estremista. In quel caso cosa facciamo? Lasciamo l’Italia in mano a Grillo o proseguiamo sulla linea europeista, mantenendo i patti sottoscritti?’.