Priebke, calci al carro funebre e scontri in piazza: stop ai funerali

Ad Albano Laziale i lefebvriani avrebbero dovuto celebrare le esequie in forma privata.
News Nazionali

Roma, 15 ott. (Adnkronos/Ign) – Stop ai funerali di Erich Priebke dopo i momenti di alta tensione e la rabbia scatenatasi all’arrivo della salma dell’ex capitano delle SS ad Albano Laziale, dove i lefebvriani avrebbero dovuto celebrare le esequie in forma privata. Da una parte calci e pugni contro il carro funebre, dall’altra saluti romani al grido di ‘Boia chi molla’ da parte di un gruppo di neonazisti. Una contrapposizione sfociata in serata in scontri e lanci di bottiglie tra i due gruppi e lancio di lacrimogeni da parte della polizia.

Ad impedire l’inizio del rito funebre, in programma alle 17.30 nella cappella del Sacro Cuore di Gesù, sarebbe stata la difficoltà di amici e parenti ad entrare nella cappella visto l’assedio all’entrata dell’Istituto da parte di circa 500 persone.

All’arrivo del carro funebre i dimostranti hanno tentato di bloccare l’auto, scagliandosi contro la vettura, che è comunque riuscita a passare, al grido ‘Priebke Boia’ e ‘vergogna Stato italiano, vergogna’. Una donna e un uomo hanno anche accusato un malore.

‘Il rito non è mai iniziato. Non l’ho autorizzato visto che i parenti e gli amici più stretti di Priebke sono rimasti fuori’, racconta all’Adnkronos l’avvocato Paolo Giachini, che aggiunge: ‘Hanno lasciato persone fuori. Il figlio era qui ma non lo hanno fatto entrare, perché fuori c’erano persone che picchiavano chi provava a entrare’.

‘La bara è stata tirata giù dal carro funebre solo dieci minuti fa e riposta in una stanza nella casa dei padri lefebvriani. Ora non so che accadrà’, aggiunge il legale, ribadendo che ‘non firmerà l’autorizzazione alla cremazione prima del funerale’.

Ad Albano per i funerali di Priebke anche il leader di Militia Maurizio Boccacci che avrebbe pronunciato la frase ‘Riccardo Pacifici è sempre nei nostri cuori’. Parole ‘inammissibili e cariche di veleno’ afferma in una nota il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna. ‘Un messaggio sibillino – prosegue Gattegna – in cui si lasciano intendere azioni e intenzioni gravissime. L’auspicio è che Boccacci, al pari dei suoi seguaci, sia presto messo in condizione di non nuocere ulteriormente’.

Sotto accusa è finito il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro per il via libera alla esequie di Priebke presso la comunità dei lefebvriani, arrivato con la revoca dell’ordinanza emessa dal sindaco di Albano Laziale, Nicola Marini, che vietava il passaggio di qualsiasi salma sull’intero territorio comunale.

Insorge l’Anpi. "L’Anpi e il sindaco di Albano non sono stati avvisati del funerale del criminale nazista nella città. E’ una decisione inaccettabile che i cittadini e le istituzioni democratiche debbano subire un tale affronto – sottolinea l’Anpi Roma in una nota – Albano è la città di Marco Moscati, partigiano ebreo assassinato da Priebke alle Fosse Ardeatine. La sicurezza pubblica è messa in pericolo dall’arrivo dei neonazisti ad Albano’.

Sul piede di guerra la senatrice M5S Elena Fattori, residente a Genzano, che annuncia: ‘Chiederemo le dimissioni del prefetto che ha revocato l’ordinanza del sindaco di Albano che vietava il passaggio del cadavere del criminale nazista Erich Priebke. Esprimo indignazione per l’accaduto, perché non si è tenuto conto della profonda tradizione antifascista dei comuni dei Castelli Romani, che comunque non vogliono risultare la discarica morale e materiale della capitale".

E l’eco dei funerali di Priebke arriva anche nell’Aula della Camera. Di "un vero oltraggio" parla la deputata di Sel Ileana Piazzoni, perché "qui si tratta di rispettare il ricordo di giorni bui. Chiedo al governo di intervenire per fermare questa vergogna".

"Fino a quando – si chiede Emanuele Fiano del Pd – dobbiamo sopportare che vi siano in questo Paese manifestazioni neofasciste e neonaziste?" Priebke "è il simbolo di coloro che hanno perso, perché se avessero vinto oggi non saremmo qui a parlare tra di noi". E’ necessario che "non sia dato spazio ai nipotini di coloro che hanno perso e che vorrebbero riscrivere la storia".

Intanto resta il giallo sulla sepoltura di Priebke. Non è escluso che la bara venga trasferita dalla ditta funebre in un deposito, a Roma, in attesa che poi mercoledì si prenda una decisione sull’eventuale sepoltura o cremazione. Fonti della sede diplomatica tedesca nella Capitale hanno fatto sapere che nessuna richiesta per la sepoltura di Priebke è giunta all’ambasciata tedesca a Roma, né dalla famiglia dell’ex ufficiale nazista, né dalle autorità italiane. 

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