Ruby, Bagnasco: ‘Italia sgomenta. Politici abbiano sobrietà e onore’

Sul lavoro: 'La disoccupazione giovanile è un dramma per l'intera società'.
News Nazionali

Città del Vaticano, 24 gen. (Adnkronos) – Di fronte alle notizie relative a comportamenti “contrari al decoro pubblico”, il Paese è “sgomento” e prova “un evidente disagio morale”. Così il cardinale Angelo Bagnasco nella prolusione che ha pronunciato questo pomeriggio di fronte al Consiglio episcopale permanente.

Era stato lo stesso cardinale ad annunciare, nei giorni scorsi, che fra i temi al centro della riunione del vertice della Cei in corso ad Ancona, ci sarebbero stati anche il caso Ruby e gli scandali e le inchieste che coinvolgono il presidente del Consiglio. Una parte della relazione è quindi stata dedicata alla vicenda, pur senza entrare nel merito dei fatti ma osservando le conseguenze di quanto sta accadendo sulla vita del Paese. “Si moltiplicano – ha affermato il cardinale – notizie che riferiscono di comportamenti contrari al pubblico decoro e si esibiscono squarci, veri o presunti, di stili non compatibili con la sobrietà e la correttezza, mentre qualcuno si chiede a che cosa sia dovuta l’ingente mole di strumenti di indagine”. “In tale modo – ha aggiunto – passando da una situazione abnorme all’altra, è l’equilibrio generale che ne risente in maniera progressiva, nonché l’immagine generale del Paese. La collettività, infatti, guarda sgomenta gli attori della scena pubblica, e respira un evidente disagio morale”.

Per il presidente dei vescovi, “è necessario fermarsi, tutti, in tempo, fare chiarezza in modo sollecito e pacato, e nelle sedi appropriate”.

Bagnasco indica i criteri di fondo che devono presiedere all’azione e al ruolo di chi ha un mandato politico. “Come ho già avuto modo di dire – ha proseguito il cardinale – chiunque accetta di assumere un mandato politico deve essere consapevole della misura e della sobrietà, della disciplina e dell’onore che esso comporta, come anche la nostra Costituzione ricorda”.

Bagnasco mette poi in guardia dalle conseguenze della situazione che vive il Paese. “Dalla situazione presente, comunque si chiariranno le cose, nessuno ricaverà realmente motivo per rallegrarsi – ha affermato il cardinale – né per ritenersi vincitore”. Quindi ha aggiunto: “Troppi oggi, seppur ciascuno a modo suo, contribuiscono al turbamento generale, a una certa confusione, a un clima di reciproca delegittimazione. E questo, facile a prevedersi, potrebbe lasciare nell’animo collettivo segni anche profondi, se non vere e proprie ferite”. E’ ‘possibile che taluni sottili veleni si insinuino nelle psicologie come nelle relazioni, e in tal modo, Dio non voglia!, si affermino modelli mentali e di comportamento radicalmente faziosi”. “Forse che questo – ha concluso Bagnasco – non sarebbe un attentato grave alla coesione sociale? E quale futuro comune potrà risultare, se il terreno in cui il Paese vive rimanesse inquinato?”.

Nella prolusione del numero uno dei vescovi, come di consueto, tutti i principali argomenti di attualità. Parlando della crisi economica e osservando che ‘si stava vivendo al di sopra delle proprie possibilità’, Bagnasco invita a ‘imprimere una moderazione complessiva dell’andamento di vita’. Inoltre ‘bisogna infrangere l’involucro individualista e tornare a pensare con la categoria comunitaria del ‘noi’.

Quindi l’allarme sulla situazione occupazionale. ‘La disoccupazione giovanile è un dramma per l’intera società, e non solo per i giovani direttamente interessati’, ha sottolineato Bagnasco. E la riforma universitaria. ‘La contestazione studentesca, sviluppatasi nelle settimane precedenti il Natale – ha affermato il cardinale – è un fatto che merita una riflessione non scontata’. ‘Certo hanno inquietato gli innesti di violenza e di grave devastazione che si sono registrati’, ha rimarcato il porporato osservando anche come ‘in ogni campo bisogna dare ascolto alle preoccupazioni reali e ai dubbi sinceri per meglio capirsi e per poter procedere con l’apporto più ampio e onesto possibile’. ‘Riconoscendo anche, come è accaduto non di rado, che l’esperienza diretta e concreta del nuovo ha riservato sorprese positive, magari non subito colte nella concitazione degli animi e degli eventi – ha aggiunto -. Resta l’esigenza evidente, comunque, che ogni riforma richiede risorse indispensabili’.

Al centro del suo intervento anche il tema della situazione dei cristiani nel mondo a partire dall’attentato di Alessandria d’Egitto. ‘Il Medio Oriente – ha detto il porporato – è di sicuro la regione a più alta tensione; lì la cristianofobia, che è la versione più corrente dell’intolleranza religiosa, non è lontana dal porsi ormai nelle forme della pulizia etnica’.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte