Roma, 10 mar. (Adnkronos/Ign) – Una bella somma di soldi per retrodatare la data di nascita di Karima El Mahroug, alias Ruby Rubacuori. Giusto un paio d’anni per dribblare il reato di prostituzione minorile di cui è accusato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel processo che si aprirà a breve a Milano.
Il nuovo capitolo del Rubygate è firmato da ‘Il Fatto’, che ha pubblicato un’intervista ad una funzionaria dell’anagrafe marocchina di Fkik Ben Salak, paese natale di Ruby, che racconta la proposta fattale da alcuni emissari italiani ai primi di febbraio.
Notizie “gravissime” per Antonio Di Pietro che chiede al Governo di “chiarire immediatamente in Parlamento”. “Vogliamo sapere se è vero che siano stati inviati dall’Italia degli emissari anonimi per corrompere un funzionario di uno Stato estero, al fine di falsificare la data di nascita di Ruby e chi li ha mandati” dice il leader dell’Idv, annunciando la presentazione di un’interrogazione urgente. “L’esecutivo spieghi questa torbida vicenda che, nel caso fosse vera, imporrebbe l’immediato impeachment del presidente del Consiglio”.
Dalla difesa del premier Silvio Berlusconi, però, si bolla come “inutile e risibile” l’ipotesi della falsificazione, fatta dal quotidiano diretto da Antonio Padellaro.
“Chi conosce la legislazione del Marocco in tema di annotazione delle nascite, sa perfettamente – spiegano gli avvocati Piero Longo e Niccolò Ghedini – che la contraffazione del registro presso il comune sarebbe totalmente inutile e risibile essendo tale dato conservato in più copie da diverse autorità governative. Stupisce che i giornalisti di tanto non siano a conoscenza. Se invece si trattasse di una notizia artificiosamente costruita, pur nella buona fede dei cronisti, sarebbe altrettanto grave”.
In ogni caso per gli avvocati del premier è necessario che le autorità italiane e del Marocco “accertino con urgenza” i fatti. “E’ infatti ovvio interesse per la difesa del Presidente Berlusconi che sia subito chiarito ogni particolare di questa vicenda per evitare le altrettanto ovvie strumentalizzazioni”.