Ruby, udienza lampo: rinvio al 31 maggio

I giudici della quarta sezione penale presieduta da Giulia Turri hanno avuto giusto il tempo di ascoltare la richiesta di costituzione di parte civile dell'associazione Arcidonna.
News Nazionali

Milano, 6 apr. (Adnkronos/Ign) – E’ durata solo cinque minuti l’udienza del processo Ruby in cui il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è imputato di concussione e prostituzione minorile.

I giudici della quarta sezione penale presieduta da Giulia Turri hanno avuto giusto il tempo di ascoltare la richiesta di costituzione di parte civile dell’associazione Arcidonna e di rinviare la causa alla prima data utile visti gli altri impegni processuali del premier. La scelta è caduta sulla data del 31 maggio.

Il premier, come previsto, non era presente in aula ma la difesa, rappresentata dal sostituto processuale Giorgio Perroni, ha precisato che “Berlusconi vuole partecipare a tutte le udienze anche se ci potranno essere giornate nelle quali non potrà venire per impegni istituzionali”.

Per l’accusa c’erano invece i pubblici ministeri Antonio Sangermano e Ilda Bocassini . In aula anche Paola Bocciardo, legale di Ruby che non si è costituita parte civile, nonostante le anticipazioni dell’ultima ora. L’avvocato Bocciardo ha spiegato che la ragazza ha subito soprattutto “danni mediatici ma non imputabili a Silvio Berlusconi”. E che se Ruby-Karima si fosse costituita parte civile, come era stato ipotizzato fino a ieri sera, avrebbe di fatto ammesso la prostituzione. Mentre Ruby, dice il legale, “non ha avuto rapporti sessuali con Silvio Berlusconi, e non ha subito alcun danno dalla frequentazione di Villa San Martino in alcune serate”.

Decisione analoga è stata presa dal legale di Giorgia Iafrate, la funzionaria di turno della Questura di Milano nella notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi quando Ruby venne affidata alla consigliera regionale Nicole Minetti dopo le presunte pressioni di Berlusconi. ‘Non ha subito alcun danno – ha sottolineato l’avvocato Luca Gentilini – e per questo non ci costituiamo parte civile’. Secondo Gentilini oltre tutto la procedura di affidamento della minorenne marocchina ‘è stata corretta’.

E la difesa di Berlusconi ha subito sottolineato l’importanza di queste decisioni. “Oggi l’elemento significativo dell’udienza – ha affermato infatti l’avvocato Perroni – è che nessuna persona, né i funzionari della Questura di Milano né la signorina Ruby si è costituita parte civile”. Né Ruby né la funzionaria di polizia Giorgia Iafrate, che pure erano rappresentate in aula da un legale, hanno presentato richiesta per essere parte processuale. “Sono convinto -ha concluso Perroni- che da questo processo emergerà l’estraneità di Silvio Berlusconi rispetto alle accuse che gli sono state mosse”.

L’aula un’ora prima dell’inizio dell’udienza era gremita di giornalisti ammessi in aula dopo severi controlli, su chiamata nominale.

Fuori del Tribunale una cinquantina di contestatori e una trentina di sostenitori del premier si sono fronteggiati a botte di slogan e cartelli. A fare da ‘arbitro’ decine di agenti e carabinieri che hanno ‘blindato’ il Palazzaccio.

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