Sbarchi, da Regioni no a tendopoli Berlusconi: è uno tsunami umano

Polverini: 'Si punti su accordi con congregazioni religiose'
News Nazionali

Roma, 1 apr. (Adnkronos/Ign) – Il “vento di libertà e democrazia” che sta spirando in Nord Africa “ha cominciato a provocare uno tsunami umano che può assumere delle dimensione importanti”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi parlando in conferenza stampa a Palazzo Chigi, al termine della prima riunione della cabina di regia tra governo e autonomie locali sull’emergenza immigrati.

‘C’è stata una risposta positiva all’appello che il governo ha fatto alle Regioni per una collaborazione istituzionale sull’emergenza’, ha detto ancora. ‘Siamo d’accordo sul fatto che le tendopoli siano una soluzione provvisoria”, ha poi assicurato.

“Per noi la prima soluzione è quella del rimpatrio”, ha dichiarato il premier. Per questo “è importante che nell’incontro di lunedì ci sia l’impegno della Tunisia per l’accettazione dei rimpatri”, ha spiegato Berlusconi, dicendosi ‘ottimista’ sull’esito della visita. “Siamo tutti d’accordo – ha continuato – che ci debba essere un atteggiamento aperto e generoso, come è nella tradizione del nostro popolo, verso questi cittadini della Tunisia che vengono da noi cercando la democrazia”.

Il premier ha annunciato che l’esecutivo ha già raggiunto un accordo “per una serie di interventi di governo italiano a favore della Tunisia a fronte dell’impegno a fermare l’uscita illegale di loro cittadini dal loro Paese”. “Noi ci siamo impegnati – ha proseguito – in linee di credito e equipaggiamenti a forze di polizia impegnate nel controllo per un valore vicino ai 100 milioni dalla metà del mese di aprile”.

Il premier ha assicurato che ‘non ci sono difficoltà nella maggioranza. Abbiamo chiarito – ha spiegato – che la eventuale divisione degli immigrati sarà proporzionale al numero degli abitanti di ogni singola regione”. Infine ha annunciato: “Continuiamo le pressioni sulla Commissione europea, ho appuntamenti telefonici con i commissari e il presidente”.

Per il ministro dell’Interno Roberto Maroni “la via maestra è che la Tunisia attui l’accordo, effettui i rimpatri e blocchi le partenze”. Riguardo alla concessione del “permesso di soggiorno temporaneo per i migranti che vogliono fare ricongiungimenti familiari”, Maroni ha detto che ‘è una possibilità su cui si sta ragionando’.

Da parte sua il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani ha però precisato che “sulla questione delle tende e delle tendopoli non c’è l’accordo delle Regioni e degli enti locali”. Errani ha spiegato che le “tendopoli non sono gestibili” e ha ricordato che l’accordo siglato con il governo “aveva come oggetto, sulla base di una richiesta del governo, solo i profughi”.

Il leader dei governatori ha riferito che le Regioni hanno chiesto al governo di applicare la norma sulla protezione temporanea degli immigrati. “Ho detto al premier che questa emergenza è umanitaria e va affrontata con gli strumenti che consentono le leggi italiane e le direttive europee”, ha aggiunto Errani. “Il premier si è riservato di darci risposte martedì della prossima settimana”, ha concluso.

Intanto, però, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino ha sospeso la disponibilità dell’area ‘Arena rock’, che era stata individuata come luogo di accoglienza per il capoluogo piemontese, “in considerazione del fatto che la riunione della cabina di regia – scrive il sindaco di Torino in una lettera inviata a Maroni e al prefetto Alberto Di Pace – ha rinviato ogni decisione a martedì prossimo, non fornendo alcune delle garanzie richieste’.

Il governatore del Lazio Renata Polverini, confermando che nessuna delle Regioni vuole le tendopoli, ha invece proposto ‘accordi con le congregazioni religiose attraverso l’impegno di Regioni, Comuni e Protezione civile”.

Intanto, all’indomani della sua visita a Tunisi, il commissario europeo agli Affari interni Cecilia Malmstroem ha assicurato che la Tunisia è pronta a collaborare con l’Italia e con la Commissione europea sul rimpatrio delle migliaia di persone che stanno lasciando il Paese in questi giorni. “Non abbiamo deciso numeri ed alcun piano specifico – ha precisato – le autorità tunisine si sono mostrate pronte a negoziare con noi e con l’Italia’.

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