Scatta ‘l’ora della terra’, giro del mondo a luci spente per un altro futuro

E' il messaggio del segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon a lanciare il conto alla rovescia finale verso l'Ora della Terra del WWF.
News Nazionali

Roma, 25 mar. – (Adnkronos) – E’ il messaggio del segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon a lanciare il conto alla rovescia finale verso l’Ora della Terra del WWF, il piu’ grande movimento globale per il pianeta mai organizzato, che domani coinvolgera’ centinaia di milioni di persone, nel numero record di 134 Paesi – e oltre 200 Comuni italiani, quasi il doppio dell’anno scorso – in un simbolico giro del mondo a luci spente attraverso tutti i fusi orari, per dimostrare che il mondo e’ pronto ad affrontare la lotta al cambiamento climatico e costruire fin da oggi un futuro sostenibile. “In tutto il mondo gli individui, le comunita’, le imprese e i governi stanno realizzando nuove idee e tecnologie per creare un futuro comune sostenibile – ha detto il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon – Domani, uniamoci insieme per celebrare questo sforzo comune per proteggere il pianeta e garantire il benessere umano. Usiamo 60 minuti di buio per aiutare il mondo a vedere la luce”.

‘Il Wwf ha deciso di mantenere vivo lo spirito dell’evento, nonostante la tragedia in Giappone, il rischio nucleare e i combattimenti in corso nel Mediterraneo, perche’ l’Ora della Terra da’ un messaggio globale di speranza, in un futuro sostenibile per il Pianeta, in un benessere reale per le persone – ha detto Stefano Leoni, presidente del Wwf Italia – A tutti chiediamo un impegno che vada oltre il gesto simbolico e duri nel tempo, come suggerisce il nuovo logo 60 ‘piu’, per costruire ogni giorno un futuro sostenibile, in cui l’umanita’ viva davvero in armonia, con la Natura e con se stessa’.

‘Oggi abbiamo disponibili tecnologie pacifiche, pulite, rinnovabili e sicure, e tante altre ne potremo creare con il nostro ingegno – ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima e Energia del Wwf Italia – Ma insieme alle tecnologie, faranno la differenza le pratiche quotidiane di individui, comunita’, imprese, Governi, per azzerare le emissioni di gas serra e usare in modo saggio ed equo le risorse naturali che il pianeta ci offre’.

Il via all’emozionante ‘domino’ di spegnimenti globali, che in tutto il mondo sara’ aperto da un minuto di silenzio per le vittime in Giappone, scattera’ domani nelle isole Fiji e in Nuova Zelanda alle 20.30 locali (7.45 ora italiana), per proseguire attraverso tutti i fusi orari, in 134 Paesi su tutti e 7 i continenti, in tutti i Paesi del G20 e in migliaia di citta’, di cui oltre 200 in Italia.

Resteranno al buio icone mondiali come la Tour Eiffel, l’Empire State Building, il Cristo Redentore di Rio, Times Square a New York, il Big Ben, l’Acropoli di Atene, la porta di Brandeburgo, l’Opera House di Sidney, meraviglie naturali come le Cascate del Niagara e le Cascate Victoria, il castello dei reali di Svezia, la piu’ grande moschea degli Emirati Arabi Uniti, quattro dei cinque grattacieli piu’ alti del mondo, compreso il piu’ alto Burj Khalifa a Dubai, 828 metri, che da solo spegnera’ circa mezzo milione di luci.

E quest’anno l’evento ha varcato i confini di nuovi Paesi in via di sviluppo o dagli incerti equilibri politici e sociali, come l’Iran, la Palestina, il Libano, la Giamaica, l’Uganda, Swaziland, Tajikistan, Azerbaijan e Uzbekistan, Trinidad&Tobago, Lesotho e Ciad, che si spegneranno per la prima volta.

 

In Italia hanno aderito piu’ di 200 tra amministrazioni e Comuni, di cui oltre 40 capoluoghi, che dedicheranno la serata al pianeta mettendo in luce, o meglio al buio, le perle storico-artistiche del nostro territorio, dalla classicita’ romana agli sfarzi barocchi, dai borghi medievali fino agli edifici piu’ moderni.

Eventi centrali in piazza Navona a Roma, con green carpet di celebrities a partire da Christian De Sica e Massimiliano Rosolino, e sotto il Duomo di Milano, che si spegne quest’anno per la prima volta. Ma si spegneranno anche icone come il Colosseo a Roma, il Ponte Vecchio a Firenze, la Torre di Pisa, l’Acquario di Genova, il Maschio angioino, la Basilica di Superga, piazza del Campo a Siena, la Valle dei Templi di Agrigento, piazza Pretoria a Palermo e piazza Duomo a Siracusa.

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