Roma, 12 dic. (Adnkronos/Ign) – "Avete visto che bella piazza, se si pensa solo a come è piovuto… davvero una piazza straordinaria e un grande senso di fare una cosa giusta per il Paese". E' il commento a caldo del laeder della Cgil, Guglielmo Epifani, dopo aver terminato il suo intervento dal palco allestito in piazza Maggiore a Bologna, in occasione dello sciopero indetto per oggi dal sindacato di corso d'Italia. ''Il tempo dirà che avevamo visto giusto'' ha detto Epifani in conclusione del suo discorso dal palco, nel corso del quale il leader della Cgil si è rivolto direttamente al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e a lui ha indirizzato un appello: ''Ascolti la Cgil da cui vengono sempre proposte di riforma''. "Di fonte a una crisi eccezionale – ha detto Epifani – secondo qualcuno la peggiore di sempre, della quale non sappiamo nulla, il governo non fa sostanzialmente nulla". A parte la social card: "Non siamo schizinosi, riconosciamo il valore relativo dei soldi, ma su 10 che potrebbero avere la social card soltanto 2 l'avranno. Non si poteva detassare la tredicesima per i lavoratori e i pensionati per dare un segno al Paese?" si chiede il segretario generale della Cgil. Che ha posto retoricamente una domanda: ''Serve lo sciopero?''. E per chiarire la sua utilità ha citato, ad esempio, la manifestazione contro la riforma Gelmini. ''Allora il governo disse che non serviva a nulla e che a protestare erano solo fannulloni, estremisti e giovani strumentalizzati. A distanza di un mese e mezzo il ministro Gelmini e il governo hanno fatto una mezza marcia indietro. Allora – ha chiosato – certo che lo sciopero serve''. Già a 'Panorama del giorno' Epifani aveva sottolineato che lo sciopero di oggi ha un ''obiettivo giusto'' che è quello di chiedere al governo di affrontare una ''crisi economica'' di portata ''eccezionale'', rimarcando che ''l'obiettivo è chiedere al governo di affrontare la crisi che, come si vede giorno dopo giorno, sta avendo effetti molto pesanti sull'occupazione, sui giovani precari e sulla vita delle imprese, sui redditi dei dipendenti e dei pensionati, di intervenire come stanno facendo gli altri Paesi europei". A Milano lavoratori e studenti si sono riuniti in piazza Duomo per chiedere 'diritti per tutti'. In mattinata hanno sfilato separatamente: i sindacati di base sono partiti da Largo Cairoli, mentre gli studenti si sono dati appuntamento in zona Cadorna. In migliaia hanno sfidato la pioggia e attraversato la città mandando in tilt il traffico. Alcuni manifestanti hanno scagliato un petardo e vernice rossa contro la polizia. Migliaia di persone sono scese in piazza anche a Torino per il corteo 'Contro la valanga della crisi'. Così recitava lo striscione di apertura della manifestazione che si è mossa da piazza Vittorio e che è stata preceduta da tre grosse palle di neve, a rappresentare appunto la valanga della crisi, con le scritte 'Precari, Tagli, Disoccupazione, Rischio povertà, Cassa, Licenziamenti'. Un gruppo di studenti dell'assemblea no Gelmini di Torino ha 'murato' con tubi e assi di legno l'ingresso di una banca in via Po. Una protesta è stata inscenata di fronte alla sede di Forza Italia in corso Vittorio Emanuele, dove alcuni dimostranti hanno dato alle fiamme alcuni pneumatici davanti allo striscione 'Berlusconi senti che aria di crisi'. Pneumatici bruciati anche davanti all'Unione industriale di Torino. La Cgil parla di adesioni altissime nelle aziende e di decine di migliaia di persone in piazza nelle diverse città italiane: 200mila a Bologna, 80mila a Milano, 50mila a Torino, oltre 100mila in tutta la Toscana, 40mila a Roma, 70mila in Sicilia. |