Taranto, 2 ott. – (Adnkronos/Ign) – Un fagotto con all’interno una materiale biologico -presumibilmente placenta e non un feto come era stato creduto inizialmente – e delle forbici intrise di sangue sul tavolo della cucina. E’ questo quello che hanno trovato gli agenti della Questura di Taranto nell’abitazione di una 25enne di Massafra che ieri sera, dopo un probabile aborto, è stata ricoverata nel reparto di ginecologia dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto a causa di un’emorragia. Lo si apprende da fonti investigative che riferiscono che, al momento, non è stata trovata traccia del neonato.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, intervenuti dopo le 22 nel reparto, la donna appena ricoverata presentava sintomi inequivocabili di un aborto avvenuto qualche ora prima al di fuori dell’ospedale. In tale circostanza era presente anche il compagno della donna. I poliziotti, approfondendo le indagini, hanno accertato che verso le 20 il medico del servizio 118 di quel comune era intervenuto per soccorrere la giovane, a letto con chiari segni di una emorragia in corso.
Su disposizione dell’autorità giudiziaria, gli investigatori hanno quindi effettuato una ispezione nella casa dlla coppia, anche con l’ausilio della polizia scientifica, trovando sotto il letto matrimoniale una busta di cellophane contenente gli indumenti della donna intrisi di sangue ed un fagotto contenente materiale biologico. Sul tavolo della cucina, invece, è stata trovata una forbice, anch’essa intrisa di sangue. Del feto però non c’è alcuna traccia.
Gli indumenti e la forbice sono stati sequestrati, mentre il materiale biologico è stato consegnato al reparto di ginecologia del SS. Annunziata, attraverso il quale i sanitari stabiliranno la sua natura e l’eventuale età gestazionale.
Ora la giovane si trova ricoverata, ma interrogata dagli inquirenti non è stata in grado di fornire elementi utili alle indagini. Sul caso sono in corso le indagini della polizia di Taranto e l’accaduto e’ ancora tutto da chiarire.