Turismo, 150 mila persone a rischio licenziamento. 13 mila imprese sull’orlo del fallimento

Il presidente di Confturismo, Berbabò Bocca: 'L'allarme adesso si chiama occupazione'. Per Federalberghi 'solo una misura straordinaria può aiutare il settore'.
News Nazionali

Roma, 20 feb. – (Adnkronos) – Centocinquantamila persone a rischio licenziamento e 13 mila imprese sull'orlo del fallimento. La crisi economica sta attanagliando anche l'industria turistica italiana. ''I dati sul turismo maturati finora sono di assoluta gravità, aggravati da un quadro internazionale che definire allarmante è ormai improprio – spiega Bernabò Bocca, presidente di Confturismo-Confcommercio presentando alcuni dati di scenario del settore turismo-. L'allarme, adesso più che mai, si chiama occupazione -sottolinea il presidente di Federalberghi- in quanto il 4,5% di occupati persi negli alberghi nel solo mese di gennaio potrebbe essere il preludio ad un crollo ulteriore.

''Per fronteggiare quindi una situazione così complessa – rimarca Bocca – crediamo che solo una misura straordinaria possa aiutare il settore, con l'adozione di un bonus commisurato al reddito familiare per i connazionali che faranno vacanze in Italia, al fine di spingere la domanda e salvaguardare l'offerta''.

Nel solo mese di gennaio il calo dei lavoratori occupati nel comparto alberghiero è stato del 4,5% (di cui a tempo parziale -9,6% ed a tempo indeterminato -3%). Nel comparto dell'intermediazione turistica il calo e' stato del 3,2% destinato a diventare -6% se entro maggio le vendite di pacchetti turistici non aumenteranno, per attestarsi al -10% con l'arrivo dell'estate. In numeri unitari il turismo, che da' lavoro diretto a circa 1,5 milioni di persone, perderebbe nel solo 2009 almeno 100.000 lavoratori.

Ad essi (modello econometrico CISET-Universita' di Venezia) si aggiungerebbero 50.000 persone che perderebbero il lavoro nell'indotto, per il calo dei consumi turistici, con principali ricadute sull'agro-alimentare e sul Made in Italy (moda e commercio). Al numero dei dipendenti a rischio va aggiunto il numero di imprese turistiche medio-piccole (essenzialmente alberghi, pubblici esercizi ed intermediari), perlopiù a conduzione familiare, a rischio fallimento nell'ordine tra il 3% ed il 5% del totale, con una oscillazione da 8mila a 13mila unità.

Secondo i dati diffusi da Confturismo-Confcommercio, ''nel 2008 gli alberghi italiani hanno registrato 246,5 milioni di presenze con una perdita addirittura del 3,1% rispetto al 2007 e nel solo mese di gennaio 2009 il comparto alberghiero ha segnato un -7,2% nei pernottamenti ed un -4,5% di lavoratori rispetto al gennaio 2008''.

''Nel dettaglio i pernottamenti degli stranieri sono diminuiti del 5,8%, passando a 106,5 milioni dai 113 milioni del 2007 e quelli degli italiani sono diminuiti dello 0,9% passando dai 141,3 milioni del 2007 a 140 milioni. In piu' nei primi 10 mesi dell'anno il saldo attivo della bilancia valutaria turistica ha registrato un -4,4%, passando dai 10,4 miliardi di euro nel 2007 a circa 10 miliardi di euro'', continua la nota.

''Tra le tipologie turistiche solo le località lacuali hanno fatto la parte del leone con un +2,6% (+9,1% italiani e +0,3% stranieri). In negativo, invece, tutte le altre tipologie, con in testa le località termali (-9,9%), le città d'arte (-6,9%), le citta' d'affari (-4,6%) le località di mare (-3,9%) e le localita' di montagna (-1,6%)''.

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