Roma, 16 mar. (Adnkronos Salute/Ign) – Un ‘Oscar’ per i più piccoli. Con occhi grandi ed espressivi, un lucente mantello color cioccolato e una pazienza infinita. E, incredibilmente, tutti diventano più buoni. Tutto merito del labrador retriever che in una scuola di Southampton, nel Regno Unito, è stato ‘assunto’ per domare gli alunni più incontenibili. Piccoli bulli che, dopo l’intervento dell’insegnante a quattrozampe, hanno ridotto di ben il 40% i loro cattivi comportamenti.
Quella sperimentata al Cantell Maths and Computing College è una particolare versione di ‘pet therapy’: gli alunni fanno lezione in un’aula isolata, con Oscar sempre attento a sorvegliarli e a sedare piccole risse, battibecchi e distrazioni varie dai compiti.
I maestri ‘umani’ dell’istituto britannico assicurano che, quando i ragazzini entrano in classe, sono spesso agitati, aggressivi fra di loro. Ma appena vedono Oscar, si calmano. In questo modo, le lezioni scorrono molto più lisce.
Il simpatico Labrador è presente ogni giorno nella scuola e i dirigenti scolastici hanno calcolato che grazie a lui, a partire da settembre scorso, gli episodi di bullismo si sono quasi dimezzati: da quando è stato introdotto, circa un mese fa, tutto il personale ha infatti notato diminuzione del 40% dei comportamenti aggressivi.
Anche in molte scuole italiane, sparse su tutto il territorio nazionale, si impiegano ‘cani insegnanti’ appositamente formati per placare l’aggressività dei bambini più scatenati. Parola di Marco Melosi, vicepresidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi) con delega agli animali da compagnia. Il caso di Oscar è “un esempio particolare di pet-therapy – spiega il veterinario all’Adnkronos Salute – nata proprio dalle osservazioni di uno psichiatra infantile, Boris Levinson, che notò l’effetto benefico della presenza di un cane sui suoi piccoli pazienti autistici. Anche in una classe elementare o media, l’animale può fungere da ‘catalizzatore’ dell’attenzione dei ragazzi, entrando in contatto con loro e aiutando a modularne il comportamento. Per esempio, i bambini per non spaventare il cane tengono sotto controllo la loro voce e i loro gesti. Si relazionano con lui e si crea una condizione di calma”.
“L’importante – precisa Melosi – è esaminare bene la situazione prima di inserire il cane, nonché scegliere l’animale per le sue caratteristiche di socievolezza, prevedibilità dei comportamenti, affidabilità ed educazione. Non sono esperimenti da fare senza uno studio preliminare”.