Roma, 18 nov. – (Adnkronos) – Era stato licenziato ad aprile scorso quando i carabinieri lo avevano arrestato per il possesso di una pistola a salve modificata un romeno di 30 anni, considerato autore dell’omicidio del suo ex datore di lavoro di 53 anni titolare di una falegnameria, e del suo amico di 66 anni, uccisi a colpi di accetta e poi bruciati il 29 luglio scorso ad Artena, in provincia di Roma. Insieme al lavoro Murariu aveva perso anche la possibilità di passare le notti nel dormitorio della falegnameria. Per questo motivo, secondo l’ipotesi investigativa dei carabinieri del Nucleo investigativo di Frascati, quando è stato sorpreso da Lanna a rubare due taniche di benzina nell’azienda tra i due è scoppiata una discussione, degenerata poi nell’omicidio. Il 30enne spinto anche dai vecchi rancori, secondo quanto ricostruito dai militari, ha preso un’accetta e ha colpito alla testa più volte sia Lanna che il suo amico, poi ha trascinato i corpi dietro un uliveto non lontano dal luogo del delitto e li ha bruciati.
La sera del 29 luglio scorso, i familiari delle due vittime, non vedendoli rincasare, diedero l’allarme dando il via alle ricerche. Solo la mattina dopo, in un uliveto vicino alla falegnameria, furono rinvenuti i due cadaveri completamente dati alle fiamme, ma con evidenti segni riconducibili a colpi di ascia sulla testa. Le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri hanno portato a raccogliere sempre più elementi sul conto dell’ex dipendente che nel loro insieme hanno costituito il grave quadro indiziario, tanto da portare all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’uomo, che dopo aver commesso il delitto si era nascosto in Romania, è giunto ieri sera a Fiumicino, tramite Interpol, ed è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria italiana.
La sera del 29 luglio scorso, i familiari delle due vittime, non vedendoli rincasare, diedero l’allarme dando il via alle ricerche. Solo la mattina dopo, in un uliveto vicino alla falegnameria, furono rinvenuti i due cadaveri completamente dati alle fiamme, ma con evidenti segni riconducibili a colpi di ascia sulla testa. Le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri hanno portato a raccogliere sempre piu’ elementi sul conto dell’ex dipendente che nel loro insieme hanno costituito il grave quadro indiziario, tanto da portare all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’uomo che, dopo aver commesso il delitto, si era nascosto in Romania, è giunto ieri sera a Fiumicino, tramite Interpol, ed è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria italiana.