Usa, raggiunto accordo su debito pubblico. Obama: “Abbiamo evitato il default”

In giornata il voto del Congresso
News Nazionali

Washington, 1 ago. – (Adnkronos/Ign) – Accordo in extremis tra leader Repubblicani e Democratici sul debito Usa. L’annuncio del presidente statunitense Barack Obama è arrivato alle 20,40 di ieri (ora di Washington, le 2,40 in Italia) a poche ore dalla scadenza del 2 agosto e dieci minuti prima dell’apertura della borsa di Tokyo. "I leader dei partiti, di tutte e due le camere – ha detto dalla Brady’s Room della Casa Bianca – hanno raggiunto un’intesa che ridurrà il deficit ed eviterà il default, un default che avrebbe avuto un effetto devastante sulla nostra economia". Il Congresso voterà probabilmente in giornata sull’accordo.

Il piano prevede un aumento del tetto del debito Usa di 2.400 miliardi di dollari diviso in tre fasi: 400 miliardi di dollari subito, 500 miliardi nel corso del 2011 e 1.500 miliardi fino alla fine del 2012. È prevista, poi, una riduzione del deficit sempre di 2.400 dollari in 10 anni e divisa in due fasi: 900 miliardi la prima e 1.500 la seconda. A stabilire i tagli alla spesa nella seconda fase sarà un Comitato bipartisan composto da membri democratici e repubblicani del Congresso. La speciale commissione dovrà presentare le sue proposte entro il 23 novembre e il Congresso dovrà approvarle entro il 23 dicembre. Nell’accordo è previsto che se il Comitato non riuscirà a individuare per quella data tagli alla spesa per 1.500 miliardi di dollari, automaticamente si provvederà a un taglio di 1.200 miliardi di dollari, di cui la metà nel settore della difesa, caro ai repubblicani, e l’altra metà in quello del welfare, caro ai democratici.

Nell’annunciare l’accordo il presidente Obama ha detto che nei prossimi mesi continuerà a impegnarsi per ottenere un "approccio bilanciato", che comprenda anche un aumento delle entrate fiscali, uno dei motivi di maggiore attrito con i repubblicani, che si oppongono sia a un aumento delle tasse, che a una riduzione dei benefici fiscali su alcune fasce di reddito alte introdotti durante l’amministrazione Bush. "È questo l’accordo che preferivo? No – ha commentato Obama -. Ritengo che avremmo potuto fare subito le dure scelte richieste sul welfare e sulla riforma del sistema fiscale, invece che con una commissione speciale. Ma questo compromesso è un anticipo sulla riduzione del deficit di cui abbiamo bisogno, e offre a ogni partito l’incentivo per un piano bilanciato entro la fine dell’anno".

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