Roma, 25 nov. (Adnkronos) – "Sento forte il dovere di combattere questa lotta giusta e col mio operato perseguirò il raggiungimento di obiettivi concreti. Un dovere non solo in quanto donna, ma anche per quanto mi deriva dall’incarico di ministro che mi è stato affidato". Così il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne che "non deve essere una celebrazione bensì un momento di riflessione collettiva".
"Non può dirsi civile una società che sulle donne fa violenza. Non può dirsi civile una società che in modo inequivocabile e deciso non si pone l’obiettivo di combattere fenomeni che segnano indelebilmente la vita di un essere umano", prosegue ricordando i versi del poeta libanese Kahlil Gibran: ‘Quando la mano di un uomo tocca la mano di una donna, entrambi toccano il cuore dell’eternità’. "La violenza contro le donne allontana l’eternità, la violenza contro le donne toglie il futuro all’essere umano. Non dobbiamo lasciare che accada", conclude.
Per il presidente della Camera Gianfranco Fini, ‘la violenza sulle donne rappresenta una grave violazione dei diritti umani ed è un indice di profonda ignoranza, grettezza culturale e degradazione morale che offende ragioni di giustizia e di rispetto della persona poste a fondamento della società, indebolendone il tessuto etico e civile".
Secondo dati Istat, 6 milioni e 743mila donne tra i 16 e i 70 anni sono state vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della loro vita, il 31,9% delle donne in età censita. La violenza uccide le donne più degli incidenti stradali ed è la seconda causa di morte in gravidanza. E il 96% delle violenze non viene denunciato. Lo ricorda l’Associazione Internazionale Donne (Aid), esprimendo con forza l’urgenza di misure di prevenzione e punizione di questi fenomeni.
Mentre Amnesty International ha esortato l’Unione europea e tutti gli stati del Consiglio d’Europa a firmare e ratificare la convenzione sulla prevenzione e sulla lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, adottata dal Consiglio stesso. Ad oggi, 17 paesi del Consiglio d’Europa hanno firmato la convenzione, la Ue ancora no. Attraverso questa firma "sarà possibile assicurare che l’Europa diventi una zona a tolleranza zero per la violenza sulle donne", spiega una nota di Amnesty.