E’ emergenza nella struttura di dermatologia dell’Ospedale Beauregard di Aosta. La denuncia arriva dal consigliere regionale del M5S, Roberto Cognetta, che ha raccolto l’appello di quattro famiglie, inserite nella lunga lista d’attesa, che si è creata negli ultimi mesi per la mancanza di professionisti.
Ad oggi opera infatti presso la struttura un solo specialista, il dottor Noro, in regime di libera professione, che deve soddisfare le richieste – oltre 10mila le prestazioni erogate nel 2016 – fino a due anni fa evase da tre dermatologi dipendenti. I tempi di attesa per le prime visite sono schizzati quindi a 120 giorni mentre per le urgenze differibili si parla di 20 giorni, anziché dei canonici tre.
Al 15 marzo scorso 146 persone erano in attesa di intervento chirurgico di cui tre con diagnosi di melanoma (operati nei giorni scorsi), 17 con lesioni sospette per melanoma e 120 non urgenti. Operazioni che sono state affidate in parte a chirurghi di altre specialità. Dal gennaio scorso, inoltre al poliambulatorio di Donnas non si effettuano più visite dermatologiche. “Più di 300 persone sono in attesa di una risposta – sottolinea Cognetta – il problema si fa ancora più grave perché la questione dei tumori è pressante in Valle d’Aosta”.
Perché si è arrivati a questa situazione? Secondo il consigliere grillino la colpa risiede nella decisione dell’azienda di “svuotare di competenze la dermatologia”, che da struttura complessa è passata a semplice dipartimentale e con l’ultimo atto aziendale del 2016 a struttura semplice. "Così non è possibile attrarre i professionisti e si agevola il privato".
Negli ultimi sei mesi hanno abbandonato la struttura il Dottor Veglio, passato al privato, la Dottoressa Appino (ha lavorato a Donnas da maggio a dicembre 2016), il chirurgo plastico dottor Margara e il dottor Nicosia, rimasto al Beauregard per pochi mesi. Nel 2016 i tre specialisti che hanno preso parte al concorso pubblico bandito dall’Usl per un turno di 38 ore hanno poi rifiutato l’incarico.
“La dermatologia è solo uno dei problemi, da come si stanno mettendo le cose tutta l’Usl – dice ancora Cognetta – sembra un po’ allo sbando e mi sembra che ci sia la classica situazione in cui si tiri a campare piuttosto che affrontare i problemi”.