La Festa della Valle d’Aosta coinciderà con la commemorazione dello Statuto speciale, che si tiene l’ultima domenica del mese di febbraio per limitare la spesa pubblica. La decisione è stata presa a maggioranza in prima Commissione consiliare "Istituzioni e autonomia", presieduta dal Consigliere Alberto Zucchi. La commissione si è riunita oggi, esprimendo parere favorevole, con l’astensione dei gruppi Alpe e PD.
Il nuovo testo del disegno di legge modifica la norma regionale n. 6/2006 in materia di disposizioni per la valorizzazione dell’autonomia e disciplina dei segni distintivi della Regione, di cui è relatore il Consigliere Luciano Caveri (UV) che mortificato poiché già autore del disegno di legga sulla Festa della Valle d’Aosta, ha commentato "E’ con vivo dispiacere che ho accolto la soppressione di fatto della Festa della Valle d’Aosta da quella data del 7 settembre piena di significati, essendo non solo la data del patrono della Diocesi, ma anche la data in cui i Savoia tenevano le udienze generali ad Aosta e, per caso, anche la data di emanazione dei decreti luogotenenziali del 1945. E’ triste constatare che, malgrado la nostra autonomia speciale, la Valle d’Aosta non si trovi libera nel poter determinare una data che sia festività civile e si debba pedissequamente seguire il calendario delle festività civili imposto a livello nazionale. Si può concordare sul risparmio che ne deriverà, tuttavia non posso nascondere un dispiacere sotto il profilo autonomistico e anche personale”.
Sulla stessa linea, si sono espressi i consiglieri della minoranza che per questo si sono astenuti. Il Consigliere Raimondo Donzel (PD) ha evidenziato che “le feste che hanno una valenza civile importante e non debbono essere spostate sulla domenica. Ancora più in questo caso, dove c’era una straordinaria coincidenza tra il più importante evento riguardante l’Autonomia valdostana dopo l’unificazione italiana e la Festa del Patrono della Diocesi di Aosta, San Grato." Idem per il Consigliere Alberto Bertin (Alpe) "La questione è che se festa deve essere che sia una festa di popolo – dichiara il Consigliere Alberto Bertin (Alpe) -. Sotto questo punto di vista, la data del 7 settembre era ideale perché consentiva una maggiore partecipazione dei cittadini. Le giustificazioni apportate dal Presidente della Regione sulla scelta di tenere la data del 26 febbraio sono, dal punto di vista storico-giuridico, molto discutibili. Il gruppo Alpe aveva proposto che l’accorpamento coincidesse piuttosto con la prima domenica successiva al 7 settembre."
Il provvedimento composto da sette articoli, consentirà anche, nei Comuni della valle del Lys, l’esposizione della bandiera della comunità walser accanto alla bandiera italiana, europea e regionale oltre che a prevedere che i "Rendez-vous citoyes" – le iniziative dirette alla sensibilizzazione sui temi dell’educazione civica rivolte alle istituzioni scolastiche e ai giovani residenti in Valle – possano essere organizzati dalla Presidenza della Regione, dall’Assessorato regionale dell’istruzione e cultura e dal Consiglio Valle e siano allargati all’insieme della popolazione