“Forse ci siamo sottovalutati, abbiamo sbagliato a prenotare una sala così piccola”. L’ultimo atto della campagna elettorale della lista Stella Alpina – Pour Notre Vallée – Area Civica sarebbe filato via tra la noia generale di una serata resa torrida non dal clima primaverile ma dalla scelta di una location – la sala della BccV di Aosta – inadatta a ospitare il numero di persone accorse, se non ci fosse stato Antonio Fosson. L’ex senatore, nonché ex assessore alla Sanità, è salito in cattedra poco prima delle 22, dopo gli interventi dei due vicesegretari di Stella Alpina, Ronny Borbey (sindaco di Charvensod) e Agnese Di Trani, che hanno cercato di sintetizzare un mese di comizi, senza però riuscire a emozionare la platea.
Anche Fosson è partito da lì, adottando però un approccio più informale: “Ho bevuto più aperitivi in questo mese che negli ultimi cinque anni”. Le risate sciolgono la tensione. “Scusate ma con questo caldo infernale ci va un po’ di freschezza – ha continuato Fosson – come quella che abbiamo dimostrato in campagna elettorale: pensate che oggi ho trovato dei santini nel confessionale della Cattedrale…ecco, lì forse qualcuno ha un po’ esagerato, ma è per farvi capire l’entusiasmo che ha contraddistinto questa lunga cavalcata”.
“Rollandin non mi voleva come Assessore”
Dalle battute alle stoccate, il passo è breve. E il primo bersaglio non poteva che essere Augusto Rollandin. “Dopo le elezioni regionali del 2013, un gruppo di primari guidato da Flavio Peinetti si riunì con il Presidente per chiedere che io non diventassi Assessore alla Sanità: però avevo preso 5mila voti, e onestamente quello era il posto che mi competeva, non altri”. Ottenuto il posto, però, secondo Fosson, la questione non si risolse, anzi. “La Sanità subì 55 milioni di euro di tagli in tre anni e un giorno il Presidente mi chiamò dicendomi che avevo tre ore per presentare le dimissioni: insomma, non mi voleva lì. Ma la verità viene sempre fuori e si scoprirà perché mi hanno buttato fuori di lì”.
L’uscita dall’Uv: “Le isole non diventeranno mai dei continenti”
Il racconto di Fosson continua, infiammando la serata. “A un certo punto io e Claudio (Restano, ndr) abbiamo capito che non era possibile cambiare le cose dall’interno: ci abbiamo provato ma quando c’è un solo uomo al comando e tutti gli corrono dietro senza opporsi è impossibile. E così siamo usciti dall’UV. Ricordo bene cosa ci disse, quel giorno, Rollandin: “Voi andate pure, ma sappiate che le isole non diventeranno mai dei continenti”, dimenticando che alcuni continenti sono, in effetti, delle isole”, ha continuato Fosson.
“Mai capita la scelta di UVP, gli amici di Alpe sono come bambini”
L’ex Senatore, poi, non ha risparmiato le altre forze politiche che a un certo punto erano riuscite a mettere nell’angolo l’Imperatore. “Non ho mai capito perché l’Uvp abbia affossato la Giunta Marquis: quello era un percorso di vero cambiamento. Evidentemente si tratta un ragionamento troppo profondo perché io non lo capisco”. E poi attacca il Galletto. “Sono sempre i più bravi, devono sempre insegnare qualcosa agli altri, ma in sette mesi, con tre assessorati, cos’hanno fatto? Adesso dicono che la Sanità fa schifo, ma loro dov’erano?”. Ma non è tutto. “Gli amici di Alpe sono come quei bambini che s’ingozzano di marmellata e che poi, però, davanti alla maestra, dicono che a loro la marmellata non piace”.
La chiusura di Marquis: “La Cva rischia di fare la fine del Casinò”
Sull’onda dell’entusiasmo, l’ex Presidente della Giunta Pierluigi Marquis ha chiuso la serata affondando ancora qualche colpo, questa volta diretto all’Uv. “Durante la campagna elettorale ho incontrato almeno duemila persone convinte di essere assunte alla Forestale”, ha ironizzato alludendo alle “facili promesse elettorali”, puntando poi il dito sulle partecipate. “Vi garantisco che la CVA rischia di fare la fine del Casinò, se gestita in quel modo. Basta con il clientelismo, con i posti per gli amici degli amici, questo sistema è la rovina della Valle d’Aosta”. E per il futuro, assicura che “lavoreremo per la gente e non per noi stessi: siamo qui per costruire e non per distruggere, come propone qualche leader nazionale (Salvini, ndr) venuto qui a darci lezione su come fare le pulizie a casa nostra. Noi abbiamo già iniziato lo scorso anno, dobbiamo solo riprenderle e finirle. Lo faremo dal 21 maggio in poi”.