Al lavoro in bici in cambio di buoni spesa: “Idea da estendere a tutta la Plaine”
È Ronny Borbey, sindaco di Charvensod, a elencare le città italiane che hanno già messo in piedi dei progetti simili: ad esempio, in Italia, Cesena, Cesenatico, Modena e Bari. “Questa cosa piace molto anche nei paesi del Nord Europa”, aggiunge poi Daniele Vallet, l’ideatore di “Boudza-té” (“muoviti”, in patois), iniziativa per incentivare la mobilità sostenibile, servendosi della bicicletta, normale o elettrica, per andare da casa al lavoro. “Qua – aggiunge Vallet, riferendosi a Charvensod – sarà un po’ una roba da pedalata eroica, perché in alcuni posti si fa proprio fatica”. Ma Charvensod è solo l’inizio, perché l’obiettivo di Vallet per il futuro prossimo sarà quello di “coinvolgere anche gli altri Comuni della Plaine”.
L’idea, già anticipata nei giorni scorsi, è quella di dare un “buono”, da 5 euro al massimo al giorno e fino a 60 euro al mese, dal primo aprile al 31 ottobre, a quei cittadini maggiorenni di Charvensod che decidessero di utilizzare la bici per andare al lavoro o a studiare. Per partecipare bisogna compilare un modulo, scaricare sul telefono l’applicazione gratuita “Runtastic” e incontrarsi una volta con Vallet per scegliere assieme il tragitto più breve e sicuro per andare a lavorare.
Ogni chilometro fatto, frutterà dai 15 ai 25 centesimi di euro: se si fa più fatica, ovvero se si abita nelle località più in alto e se si usa la bicicletta tradizionale si “guadagna” di più. Chi ha la bici elettrica e magari parte dalla Plaine riceverà un po’ di meno. Per chi volesse cimentarsi, ma abitando in una frazione alta non se la sente di inerpicarsi per i curvoni della regionale 18 dopo località Ampaillant, si sta pensando anche a percorsi “ibridi”, con la possibilità di usare il bus fino alla Plaine.
“Si tratta di un progetto che farà accumulare centesimi con le pedalate – spiega Borbey – questi centesimi saranno spendibili esclusivamente nelle attività produttive del territorio”. “Hanno già aderito in parecchie – sostiene il sindaco – e se ne aggiungeranno altre, perché c’è ancora tempo fino ad aprile”.
Da dieci anni, Vallet parte dal Capoluogo del paese, scende ad Aosta e risale fino a Gignod, in sella alla sua “Fernanda”, bicicletta protagonista anche di un libro scritto dopo una vacanza solitaria in Sardegna. “Dopo un po’ che si comincia ad andare con la bicicletta, usare l’auto dà fastidio – racconta – la macchina isola, mentre in bici si sentono gli odori e si salutano le persone”.
“Si tratta di un progetto che rispetta l’ambiente che ci circonda – sostiene ancora Borbey – il nostro Comune è attraversato da tre strade regionali, solo da Pont-Suaz a Gressan passano 4 milioni di veicoli l’anno, contando tutti gli accessi sono 7 milioni”. Per questo, un “primo obiettivo dell’iniziativa è quello di diminuire la presenza di auto soprattutto per coloro che devono raggiungere Aosta”.