“Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione, da Trenitalia o Rfi, sulla chiusura al transito della stazione sotterranea di Porta Susa, a Torino, per i treni diesel”. Lo ha detto l’assessore ai Trasporti Aurelio Marguerettaz rispondendo a due interpellanze in merito, firmate dall’Alpe e dal Pd. “Abbiamo appreso anche noi del problema dai giornali – ha continuato Marguerettaz – per la probabile chiusura, e siamo fortemente critici verso Rfi perché un anno fa, dopo un episodio in cui l’impianto antincendio della stazione Porta Susa era scattato per i fumi di un treno proveniente da Aosta, ci aveva assicurato che i treni a trazione termica potevano circolare nel passante”.
“Quella di Marguerettaz è una mossa abile – ha ribattuto Raimondo Donzel – perché ogni volta che c’è un problema salta sulla barca dei pendolari, pur ammettendo di non usare il treno. Non dimentichi di essere assessore, e inviare qualche lettera a Trenitalia non è un’operazione sufficiente”. Secondo Patrizia Morelli, consigliere dell’Alpe, la chiusura di Porta Susa è “un segreto di Pulcinella, una scelta nota da tempo e per cui servono decisioni per non penalizzare ancora una volta chi usa il treno in Valle”.
“Apprezzo la passione dell’assessore – ha proseguito Morelli -, ma dovrebbe ammettere che Trenitalia non dà attenzione alla Regione perché la Valle non è un interlocutore abbastanza pesante: gli investimenti nel trasporto ferroviario sono drasticamente crollati. Nel 1996, l’accordo di programma tra la Regione e Trenitalia prevedeva una spesa di 5 miliardi di lire, lo scorso anno è sceso a 380 mila euro. Sono due dati che si commentano da soli. Nel bilancio preliminare per il 2011, sono previsti per il trasporto su rotaia un totale di un milione 592 mila euro, il 44 per cento in meno rispetto al 2010. Per il trasporto aereo, si passa da 7 milioni ad oltre 11, con un aumento del 40 per cento. E’ un discorso di priorità e la ferrovia, utilizzata ogni giorno da migliaia di valdostani, non è una priorità di questo governo”.
Per risolvere la questione del transito a Porta Susa, l’assessore Marguerettaz ha spiegato che “la soluzione di un treno bimodale non è praticabile perché non esistono treni omologati ad alimentazione bimodale per il transito sulla rete italiana”. Per risolvere la questione, “dobbiamo fare gli interessi dei valdostani, perché i pendolari piemontesi spingono per la fermata ad Ivrea, che penalizzerebbe fortemente gli utenti della Valle”.