Aosta, per riqualificare piazza Chanoux si punta ai fondi del decreto ‘Destinazione Italia’

Dopo l'approvazione in Prima Commissione Consiliare mercoledì scorso, la delibera per l'adesione di Aosta all'Associazione delle Città d'Arte e di Cultura (Cidac) convince anche – e con voto unanime – il Consiglio comunale del Capoluogo.
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Dopo l’approvazione in Prima Commissione Consiliare mercoledì scorso, la delibera per l’adesione di Aosta all’Associazione delle Città d’Arte e di Cultura (Cidac) convince anche – e con voto unanime – il Consiglio comunale del Capoluogo.

Un progetto che in realtà parte da lontano, e per la precisione dalla candidatura presentata dalla città di Aosta lo scorso novembre a ‘Capitale Europea della Cultura’ per l’edizione 2019.

“Questo avvicinamento – ha spiegato l’Assessore comunale alla Cultura Andrea Edoardo Paron – nasce dalla candidatura di Aosta a ‘Capitale Europea della Cultura’. Con l’accordo tra Cidac e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani si è pensato di creare una rete di città che si erano candidate e che avevano presentato i loro progetti per la Capitale della Cultura, denominata poi ‘Italia 2019’”.

Prima che iniziassero le selezioni per la ‘Capitale’, infatti, tutte le città hanno sottoscritto un documento trasformato in seguito in due atti parlamentari, entrambi approvati da Camera e Senato, che garantivano il sostegno economico al progetto ‘Italia 2019’.
“All’interno del decreto ‘Destinazione Italia’ proposto dall’allora Ministro per la Coesione Territoriale Carlo Trigilia – prosegue Paron – sono previsti 500milioni di euro per la riqualificazione delle città italiane. La piattaforma ‘Italia 2019’ sta lavorando perché una parte di questo finanziamento sia destinata agli investimenti e alle opere di riqualificazione per le nostre città e i nostri comuni, a fronte di 3100 euro da impegnare come quota di adesione all’Associazione”.

E come utilizzerebbe questi fondi il Comune di Aosta? Il piano della Giunta punta tutto sulla riqualificazione di Piazza Chanoux nella sua interezza: “Piazza Chanoux potrebbe rientrare all’interno del progetto di riqualificazione – teorizza Paron – viste anche le fontane da rimettere a posto e un palazzo senza dubbio di grande grande rilevanza, classificato all’interno dei beni storici e monumentali. Quest’anno ricorre poi l’anniversario dei 70 anni morte di Émile Chanoux, e il Palazzo civico è un bene anche a disposizione della cittadinanza, a ridosso oltretutto di alcuni monumenti di pregio come la statua al ‘Soldato valdostano’ e le fontane stesse. La Cultura rimane un fondamentale per sviluppo della città e necessita di un di forte sostegno politico condiviso”.

D’accordo anche la minoranza consiliare, che chiede però di mantenere alta l’attenzione sull’utilizzo di questi eventuali fondi: “Siamo favorevole ad un percorso di questo genere – spiega Iris Morandi di Alpe – che sarebbe la normale prosecuzione dello sforzo fatto per candidare Aosta a ‘Capitale Europea della Cultura’, sforzi che devono essere ripresi perché da soli ormai si fa ben poca strada e perché l’orientamento dell’Europa chiede ormai sempre di fare rete. Dobbiamo imparare però di più e meglio ad agganciarci alle opportunità per ottenere finanziamenti europei, e la cifra di 3100 euro è una cifra che una città come Aosta deve potersi permettere per entrare nei circuiti che contano. Se dovessimo beneficiare di parte dei 500milioni di euro messi a disposizione dallo Stato bisognerà essere molto attenti perché scelte vadano nella direzione migliore”.

Ma non solo, il progetto, propone Morandi, potrebbe anche allargarsi ed abbracciare una visione più ampia: “Inviterei però a non pensare soltanto alla facciata principale dell’Hôtel de Ville ma a concentrarsi anche al retro del Palazzo, sulla parte che si affaccia su Piazza San Francesco. Se Piazza San Francesco dovesse infatti rientrare nel progetto si chiuderebbe il cerchio dei lavori di riqualificazione delle piazze di Aosta partito da Piazza Roncas e Piazza Giovanni XXIII”.

 

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