Un documento condivisibile, ma nelle cui pieghe si nasconde una traccia omofoba. Così Arcigay Valle d’Aosta risponde all’appello del Forum delle Associazioni familiari che – in una nota – proponeva ai partiti e ai candidati alle prossime regionali il documento riguardante il Piano integrato delle politiche per la famiglia.
“La lettura (del Piano integrato, ndr.) non può che portare ad una condivisione degli aspetti generali del presente documento – scrive Arcigay VdA –, dall’attenzione alle politiche familiari all’ambito educativo, dalla battaglia contro il bullismo all’assistenza alle giovani coppie. Tutti aspetti a dir poco condivisibili. La lettura però, analizzata parola per parola, non può far altro che denotare una giustificazione ideologica che trae le proprie radici nella tipica omofobia conservatrice”.
Il Presidente di Arcigay Valle d’Aosta, Samuele Tedesco, è ancora più diretto: “Ritengo incredibile come al giorno d’oggi, a distanza di due anni da una legge dello Stato, vi siano ancora soggetti il cui unico pensiero è delegittimare l’amore altrui. La Legge ‘Cirinnà’ ha costituito una realtà giuridica ormai consolidata che, dopo anni e anni di vuoto normativo, ha restituito eguaglianza morale e giuridica alla comunità LGBT italiana”.
“Ritenere che il termine ‘famiglia’ venga banalizzato poiché inclusivo di tutte le realtà – prosegue Tedesco nel suo comunicato – denota una miope visione della società, una visione mossa per lo più da ideologie discriminatorie e, più precisamente, omofobiche. Ogni qualvolta viene violato il principio di uguaglianza, difatti, viene prodotta una discriminazione che merita un nome specifico. Come associazione non chiederemo ai candidati alle Elezioni Regionali 2018 assist politici illusori e temporanei, ma lanciamo un monito alla futura classe politica regionale chiedendo che questa osservi bene la realtà e con cada nella trappola di perfidi sepolcri imbiancati delegittimanti della dignità umana”.