“Si allacci la cintura Assessore Pastoret perché non c’è niente di peggio, in tempi di elezione, che accendere una fabbrica dei sogni”. Luciano Caveri punta il dito contro la scelta della Giunta regionale, delle scorse settimane, di avviare l’iter per l’insediamento da parte della società Valle d’Aosta Technology di un nuovo progetto imprenditoriale nell’ex area Tecdis.
Secondo il consigliere “l’iniziativa proposta assomiglia molto a quella, fallimentare, avviata dagli stessi promotori a Dronero in provincia di Cuneo, “la Tecnogranda” con un milione e mezzo di euro di perdite accumulate”. In particolare dietro a Valle d’Aosta Technology, ha ricordato Caveri, c’è Alessandro Ferrario, ex amministratore delegato di Tecnogranda.
Come aveva spiegato Pastoret in una precedente seduta del Consiglio Valle la società "intende realizzare un incubatore di imprese con una decina di aziende hi-tech e una ricaduta occupazione di 150-200 persone". Gli ambiti sarebbero quelli dell’agro-industriale, chimico, farmaceutico, biotecnologico e biomedicale, energie rinnovabili, meccatronica, microelettronica, nanotecnologie.
Oggi Pastoret ha ricordato come da parte di Finaosta e di Valle d’Aoste Structure vi siano stati “i giusti approfondimenti e l’acquisizione di tutte le informazioni sulle attività pregresse, che non sono mai state nascoste, considerato anche che è sufficiente digitare il nome dei proponenti su qualsiasi motore di ricerca. Ad oggi inoltre la società ha dimostrato di comportarsi in modo serio, rispettando impegni assunti”.
L’Assessore ha ricordato infine che in questa fase Finaosta e Valle d’Aoste Structure stanno ancora facendo "valutazioni sulla bontà dell’iniziativa e sull’eventuale insediamento, con le dovute analisi sulla base dei progetti che saranno sviluppati negli incontri previsti".