Asili nido di Aosta: cambiano i criteri per l’accesso. “Il reddito non sarà più al primo posto”

27 Gennaio 2009

Si sono aperti nel pomeriggio di oggi, martedì 27 gennaio, i lavori del Consiglio comunale di Aosta. Il primo dei cinque punti all’ordine del giorno riguarda la modifica del regolamento comunale per gli asili nido approvato con 25 voti favorevoli e due astenuti (Davide Bionaz di AostaViva e Ettore Vierin del Pdl) 

Notevoli le modifiche. Cambiano nella sostanza i criteri per l’assegnazione dei posti. Il reddito non sarà più il criterio più importante. «Verranno presi in considerazione diversi fattori – ha spiegato l’assessore Giuliana Ferrero – sarà attribuito un punteggio particolare se il bimbo è disabile, un altro se ad essere disabili sono i genitori. Altri elementi per l’attribuzione del punteggio saranno: la condizione lavorativa dei genitori (verrà data la precedenza ai figli di genitori lavoratori), la grandezza del nucleo famigliare; avranno inoltre un particolare punteggio i figli non riconosciuti dal padre».

L’obiettivo è quello di migliorare la già positiva situazione delle liste d’attesa negli asili nido comunali. «Dare la precedenza ai genitori lavoratori significa sostenere il ceto medio – ha proseguito la Ferrero – sono ormai la maggioranza le famiglie con i due coniugi lavoratori».

Il servizio offerto ad Aosta è nella media con quello dei paesi europei con un welfare più sviluppato, decisamente al di sopra della media nazionale. I nidi e le garderie comunali coprono infatti il 31,4 % delle domande potenziali (l’insieme dei bambini dai 9 mesi ai 3 anni), contro il 9% del resto d’Italia. Se a questo 31% si somma il servizio di “tata famigliare” e l’asilo nido aziendale dell’Usl si arriva al 42% circa.

«Attualmente – dice ancora Giuliana Ferrero – sono 156 i posti nei nido aostani, 134 sono invece le domande che abbiamo ricevuto. Passeremo a 176 posti con l’apertura dell’asilo Brocherel». La spesa media per i genitori si aggira attorno ai 200 euro mensili. Le tariffe sono individuate in base all’Irse della famiglia e si va da un minimo di 50 euro ad un massimo di 700 per i redditi più alti. Le media della spesa annua per le famiglie è di 1.800 euro. «Un’altra novità – conclude l’Assessore – riguarda le iscrizioni. Sarà possibile iscriversi tutto l’anno, per questo motivo creeremo due graduatorie, così da garantire un inserimento sempre più veloce».

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