E’ stata respinta con 26 voti di astensione (UV FP-PD, PlA, SA, RV, PCP) e 9 a favore (Lega VdA, FI) -la proposta di legge della Lega Vda, presentata nel marzo scorso per contrastare lo spopolamento dei piccoli comuni di montagna.
“La bocciatura della nostra legge – commenta oggi il vice Capogruppo e primo firmatario della proposta Erik Lavy – è una pugnalata a chi vive nei nostri villaggi. L’Union Valdôtaine ha dimostrato di non avere interesse per chi abita lontano dai servizi e ha maggiori costi, basti pensare al riscaldamento. Con questa legge si garantiva un futuro a tutti coloro che resistono, investono e vogliono tornare nei nostri piccoli Comuni. La sua bocciatura rischia di portare invece alla morte questi territori.”
Nel respingere ieri l’iniziativa, l’Assessore alle politiche nazionali per la montagna, Luciano Caveri, ha evidenziato: “Non siamo all’anno zero perché grazie alla nostra autonomia il nostro territorio resta abitato. Pur considerandola interessante, questa proposta ha delle fragilità. I temi che dobbiamo affrontare sono il cambiamento climatico, la transizione energetica, la rivoluzione digitale, la crisi demografica che in Valle d’Aosta si lega al fenomeno dello spopolamento. A questi si aggiunge un’altra questione: i sovraccosti della montagna per garantire servizi essenziali, come la scuola. Oltre a considerare il contesto europeo, dovremo tener conto anche della legge sulla montagna approvata dal Senato: non si tratta di copiarla, ma di utilizzarla per valorizzare le specificità delle Regioni a Statuto speciale e per capire quali competenze saranno attribuite allo Stato. Solo dopo potremo riflettere sul nostro percorso interno.”
Assegni di natalità, assegni per i nuovi residenti e esenzioni Irpef contro lo spopolamento della montagna
15 marzo 2024
Un assegno di natalità, lo Chèque Valdôtain, un incentivo per i nuovi residenti, lo Chèque Montagnard e un’esenzione Irpef per chi vive nei piccoli comuni di montagna. E’ la ricetta offerta dalla Lega contro lo spopolamento dei piccoli paesi di montagna, contenuta in una proposta depositata dal gruppo consiliare.
“Una legge unica nel suo genere” dice il primo firmatario Erik Lavy. “Una legge concreta, che probabilmente non sarà sufficiente per invertire la rotta, ma è un primo passo”.
La proposta riguarda i piccoli comuni di montagna che al 31 dicembre 2023 hanno una popolazione inferiore agli 800 abitanti e la sede del proprio municipio al di sopra dei 650 metri di altitudine. E’ in queste realtà una trentina in tutto, da Allein a Introd, da Issime a Saint-Oyen, da Perloz a Valgrisenche, che in base ai dati del 2021 in più di dieci anni si sono persi più di 500 abitanti, il 5,8% della popolazione.
L’assegno di natalità sarà corrisposto per dodici mensilità fino a un massimo di 5000 euro annui fino al terzo anno di vita del bambino ai nuclei familiari residenti nei piccoli comuni di montagna (Nda la residenza andrà mantenuta per almeno dieci anni) e con un reddito complessivo fino a 50mila euro. La misura prevede uno stanziamento di 400mila euro per il 2024, 500mila per il 20225 e 600mila per il 2026.
Anche per lo Chèque Montagnard è previsto un contributo economico per un triennio pari a 5mila euro annui ai nuclei familiari che trasferiscono la propria residenza in un piccolo comune di montagna della regione e la mantengono per almeno dieci anni. La misura è rivolta ai cittadini italiano o di uno stato membro dell’Unione europea, con un un reddito complessivo fino a 50mila euro. Per conseguire il contributo tutti i membri della famiglia, entro i due anni dal trasferimento della propria residenza in un piccolo comune di montagna, devono frequentare un corso di patois e di cultura francoprovenzale e nei comuni walser di Toitschu o Titsch. La misura costa 200mila euro per il 2024, 300mila per il 2025 e 400mila per il 2026.
Infine per l’esenzione Irpef si stimano 1,6 milioni di euro per il 2024, 1,7 per il 2025 e 2,1 per il 2026.
“Con questa proposta di legge – sottolinea il capogruppo Andrea Manfrin – ribadiamo l’attenzione della Lega Vda per le terre alte”.