Assunzioni di parenti all’Usl, Fratelli d’Italia chiede le dimissioni di Barmasse. Accertamenti della Procura

Fratelli d’Italia Vda solleva il caso dell'assunzione della figlia dell’assessore e del suo fidanzato, in qualità di amministrativi interinali, da parte delle società a cui l'Usl ha affidato il servizio di somministrazione di personale. 
USL - Guido Rey
Politica

L’Assessore regionale alla Sanità Roberto Barmasse rassegni le proprie dimissioni. E’ quanto chiede Fratelli d’Italia Vda sollevando il caso dell’assunzione della “figlia dell’Assessore alla Sanità Barmasse e addirittura del fidanzato di colei”, in qualità di amministrativi interinali, da parte delle società a cui l’Usl ha affidato il servizio di somministrazione di personale.

Nei giorni scorsi il movimento in un post du Facebook aveva chiesto all’Assessore se la voce che circolava “circa eventuali assunzioni compiute nel settore amministrativo sanitario che sarebbero state eseguite tramite chiamata diretta previa l’iscrizione dei candidati a una società di somministrazione di lavoro interinale che riguardano parenti stretti dell’Assessore alla Sanità Roberto Barmasse” fosse vera. Una risposta al coordinatore di Fratelli d’Italia Alberto Zucchi era arrivata dall’Azienda Usl. Ricordando il contratto di servizi con la società interinale,  aggiudicatrice di una gara europea, l’Usl sottolineava come “la ricerca, la selezione e l’assunzione del lavoratore competono esclusivamente all’Agenzia di somministrazione”. Sull’esigenza invece di ricorrere a personale somministrato, sul quale peraltro più volte sono intervenuti i rilievi della sezione di controllo della Corte dei Conti, l’Usl evidenziava “la necessità di garantire l’erogazione dei servizi essenziali di assistenza, attraverso la piena operatività delle proprie strutture anche per la gestione dell’attuale emergenza pandemica.”

Sulla vicenda sono in corso accertamenti da parte della Polizia. Nella mattinata di ieri, giovedì 6 maggio, la Digos della Questura di Aosta è stata all’ospedale “Parini”, negli uffici dell’area amministrativa, su delega della Procura della Repubblica, che ha deciso di muoversi a seguito delle notizie apparse in questi giorni. Gli agenti hanno acquisito documentazione riguardante le cosiddette “somministrazioni” di personale, che avvengono in forza di un contratto con due agenzie interinali (Synergie e Umana), stipulato dall’Unità Sanitaria Locale a seguito di una gara di appalto.

Le modalità con cui quel personale viene selezionato e le procedure seguite sono alcuni degli aspetti su cui si orientano gli approfondimenti degli inquirenti, che al momento sono allo stadio iniziale (non sono formulate, ad ora, ipotesi di reato, né risultano iscritti indagati). I profili professionali forniti dalle due società sono sanitario ed amministrativo. Per il primo si viene sottoposti ad una prova scritta ed orale, mentre chi si candida al secondo affronta un colloquio. Il rapporto di lavoro dei dipendenti così individuati s’instaura con le agenzie, che per remunerarli utilizzano il denaro ricevuto dall’Usl, in forza del contratto.
Un “circuito” che, vedendo anche l’uso di fondi pubblici, vuole essere scrutinato dagli investigatori ai fini di accertare eventuali anomalie nelle assunzioni. In questo senso, la documentazione acquisita in ospedale costituirà la base dalla quale muovere per gli approfondimenti.

La “mole” del personale interinale fornito all’azienda sanitaria è considerevole: il contratto in essere per l’anno in corso (che scadeva ad aprile 2021, ma è stato prorogato) prevedeva 247 dipendenti.

La vicenda approderà nei prossimi giorni in Consiglio regionale. Il consigliere della Lega Stefano Aggravi ha presentato un’interrogazione a risposta scritta per capire come viene definito il fabbisogno di personale da coprire con contratto di somministrazione, quali verifiche vengono compiute dall’Usl per verificare il possesso dei titoli del personale selezionato e come e se viene riconosciuta l’esperienza maturata da parte del personale somministrato nell’eventuale stabilizzazione del personale.

A stretto giro, il Direttore Usl Angelo Pescarmona cerca di sgomberare il campo. Anzitutto, non si parla di “assunzioni”: “Dei circa 250 interinali, una settantina sono amministrativi per i quali è previsto il diploma. Le due persone in questione non solo hanno i requisiti, ma sono anche laureati. L’acquisizione di personale in regime di somministrazione, viene effettuata attraverso un contratto di servizi,  aggiudicato attraverso una gara europea ad un raggruppamento temporaneo di imprese, che è il datore di lavoro del personale. Per evitare assembramenti non c’è la possibilità di fare concorsi, e quota 100 rende difficile il turnover. Qui non si parla di un’assunzione. Con Infovaccini e la campagna di vaccinazione servivano degli amministrativi, l’agenzia ne manda a colloquio tre per ogni posto ed il responsabile della Struttura che ha necessità sceglie in base alle competenze. Ad esempio, se mi serve qualcuno all’economato, il candidato dovrà essere competente in contabilità e ragioneria. Inoltre, sono chiamate in base alle necessità e dopo tre mesi sono a casa“.

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