Bando anziani: la maggioranza si ricompatta, l’Uv torna sui suoi passi

Bocciata la mozione di minoranza che chiedeva di vincolare le risorse aggiuntive (dallo sconto sullo sforamento del Patto di Stabilità, il risparmio Iva e quello sulla gara dell'11%) al bando anziani. L'Union si astiene con il resto della maggioranza.
La giunta comunale di Aosta
Politica

A gara conclusa ieri, ma non ancora affidata, in Consiglio torna – inevitabile – la polemica sul bando anziani del Comune di Aosta. Muro contro muro atteso, con la minoranza all'attacco ed il Sindaco a difendere l'aggiudicazione avvenuta ieri a favore della cooperativa Leone Rosso.

Chi mescola le carte, in risposta alla mozione 'Guerra per bando', è nuovamente l'assessore comunale alle Politiche Sociali Marco Sorbara, che rompe il silenzio e rovescia diametralmente il 'banco'. Dopo aver inizialmente difeso il bando, averlo in seguito disconosciuto chiedendone il ritiro, ora cambia linea: “Le condizioni per la revoca si basavano sul fatto che servissero più fondi e che intervenissimo sull'interesse pubblico. La procedura è andata avanti per evitare l'interruzione di pubblico servizio e i fondi aggiuntivi hanno l'impegno tassativo di essere investiti, assieme ai risparmi sull'Iva e a quelli in sede di gara, per garantire i livelli occupazionali. La minoranza ha sempre fomentato i lavoratori e le lavoratrici, ma oggi questa maggioranza non chiuderà i servizi, nessuno ha ricevuto lettere di licenziamento e la cooperativa aggiudicataria ha detto che nessun posto di lavoro verrà meno”.

Sorbara, poi, snocciola qualche cifra sugli esuberi: “Senza considerare il risparmio Iva e l'11% sulla gara, con le risorse previste dal Comune avremmo 1,84 coordinatori in meno, supponendo che ogni unità lavori 38 ore settimanali; 0,05 animatori, 1 cuoco, 2 ausiliari, 7,41 operatori sanitari del Sad, 4 operatori del Servizio di prossimità per un totale di 16,45 persone in esubero”.

La reazione dell'opposizione è rabbiosa. “Lei che ha fatto di tutto per ritirarlo, ora che Leone Rosso ha vinto lei dice che è tutto bellissimo, si contraddice ogni 5 minuti”, attacca Étienne Andrione del gruppo Misto. “Oggi il Sindaco ci dice che l'obiettivo era risparmiare soldi – attacca invece Andrea Manfrin, Lega – ma nei mesi ha sempre detto che era la qualità del servizio”. Secondo Luca Lotto, M5S, Centoz “ha oggi giustificato l'offerta anomala della Leone Rosso, un comportamento non degno di un Sindaco”. Leone Rosso che, secondo Carola Carpinello dell'Altra VdA, “Ormai detta la linea al Comune, che dicano che si fanno restituire il 'sesto quinto' è aberrante”.

Tirato per la giacchetta già qualche giorno fa l'assessore alle Finanze Carlo Marzi sbotta: “Il 21 novembre era il limite per ritirare il bando, e non diventava solo impossibile la revoca, ma non avremmo più potuto fornire alcun servizio alla persona. Quando si parla per 'prendere in giro' rivolgetevi a voi stessi, noi ci siamo sempre espressi in piena coerenza amministrativa e nel voto”. E la stoccata è tutta per l'Union Valdôtaine e per i suoi passi interlocutori – cha hanno anche mandato la maggioranza sotto in voto due volte – e la sua opinione cangiante.

Critica di fondo, che raggruppa i malesseri della minoranza intera, è anche il ribasso dell'11% sulla gara d'appalto, considerato eccessivo e preoccupante. Sul tema si spende il Primo cittadino Fulvio Centoz: “Ora sono il Sindaco delle coop, fino a ieri non volendo ritirare il bando ero colui che voleva tagliarle fuori dai giochi. Credo di essere l'unico, oggi, ad aver avuto un comportamento perfettamente lineare. Non ho motivo di dubitare che l'offerta fatta da Leone Rosso sia sostenibile, è una cooperativa che conosce il servizio ed il territorio. Se non verrà considerata idonea il bando verrà affidato alla ditta arrivata seconda, che permetterà comunque un risparmio di 300mila euro”.

La mozione, che chiedeva all'amministrazione di vincolare i fondi aggiuntivi al bando anziani (riduzione della sanzione per lo sforamento del Patto di Stabilità, il risparmio sull'Iva e sulla gara stessa dato dal ribasso dell'11%), affonda dopo tre ore piene di discussione: la maggioranza si ricompatta a 19 (9 i favorevoli, la minoranza) e si astiene. Gli strascichi delle tensioni interne, e non solo in giunta, potrebbero però riemergere presto. Quando sul tavolo arriverà il nuovo bilancio, ad esempio.

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