Senza una maggioranza in Consiglio regionale e con una Giunta a ranghi ridotti, ha visto la luce oggi il Bilancio 2019 della Regione Valle d’Aosta. Il documento è stato varato nel pomeriggio di oggi dal Governo Spelgatti e inizierà il suo iter per l’approvazione in Consiglio Valle, fissato dal 17 dicembre prossimo. Chi lo approverà rimane ancora da capire.
Assessore Aggravi quali sono i principali numeri del documento?
Il Bilancio nel suo complesso quadra per gli anni 2019 e 2020 sul miliardo e 400 milioni di euro, nel 2021 su 1 miliardo e 800 milioni. Dal punto di vista della percentuale spesa/investimenti siamo sempre 90 a 10. Guardando al peso degli assessorati, un 30% riguarda la Sanità e Politiche sociali, un 15% l’Istruzione. I trasferimenti alla sanità ammontano complessivamente a 268 milioni di euro mentre alle politiche sociali – i capitoli rispetto allo scorso anno sono cambiati – vanno 86 milioni di euro.
Quanto è stato destinato alla Finanza locale?
Abbiamo mantenuto invariato il contributo, quindi siamo nuovamente in deroga rispetto alla legge 48. Avevamo già avuto un primo confronto con il Cpel e probabilmente ce ne sarà un altro. Ci hanno rappresentato la necessità di avere un aumento, che in questo momento però non è possibile. Abbiamo mantenuto sostanzialmente i 91 milioni e 600mila di euro, di cui 87 milioni ai comuni, 2 milioni alle Unités e 2 milioni al famoso minor gettito sull’accisa per l’energia.
Il bilancio è stato redatto a legislazione corrente, quindi senza aver recepito gli effetti dell’accordo con lo Stato. Nel Defr abbiamo però ipotizzato nuove risorse, prevedendo una prima variazione di bilancio a gennaio che destina 4 milioni per gli investimenti agli Enti locali. Altri 4 milioni nel Defr sono previsti per le infrastrutture sportive e gli impianti a fune, 4 milioni per il settore agricolo e forestale, 3 milioni per lo sviluppo industriale, 3 in ambito sanitario e 1,6 milioni per l’edilizia scolastica.
Quali altri interventi avete inserito nella legge di stabilità?
Utilizzando la famosa norma di attuazione 184, abbiamo previsto una manovra finalizzata alla riduzione dell’Irpef sui primi tre scaglioni di reddito, quindi sostanzialmente dallo zero ai 55mila euro, delle riduzioni che avranno un effetto che va dagli 80 ai 130/140 euro di sconto in dichiarazione. E’ una prima sperimentazione sul triennio, un elemento di forte novità. La manovra non avrà dei costi diretti e grossomodo cuberà sui 4 milioni e 800mila euro.
Abbiamo previsto anche delle agevolazioni sull’Irap, in particolare esenzioni per le Startup e esenzione totale per i rifugi alpini, a decorrere dal periodo di imposta 2019. Un intervento dal peso di circa 160mila euro.
E’ stata poi prevista la sospensione per sei mesi del percorso di quotazione di CVA, in linea con il percorso di valutazione avviato dalla IV Commissione consiliare.
Novità anche sul fronte delle assunzioni nel comparto pubblico
Andiamo a superare il famoso modello 1 a 10 (Nda un’assunzione ogni 10 pensionamenti) e andiamo a identificare delle categorie di figure professionali in ordine di necessità per andare a fare nuovi concorsi.
Abbiamo ad esempio indicato che, per assicurare l’effettivo ricambio generazionale e la migliore organizzazione del lavoro, si pensa di reclutare in via prioritaria figure professionali con varie competenze, in primis destinate all’attuazione di politiche europee, per implementare i servizi all’impiego, perché potenzialmente ci aspettiamo l’impatto del Reddito di cittadinanza e poi nel campo delle Infrastrutture e della Difesa del territorio.
Quali sono gli intendimenti invece sul nuovo ospedale?
Abbiamo previsto due norme, una che riguarda la valutazione costi e benefici per la realizzazione del presidio ospedaliero. Quell’opera è bloccata, non è finanziata, si intende fare un po’ come per la scuola polmone.
Questo è propedeutico all’intenzione programmatoria, fatta nel Defr, di andare a destinare i famosi 110 milioni in più, derivanti dall’accordo con lo Stato, alla realizzazione dell’ospedale. A seguito di questa valutazione – proseguo la realizzazione lì, lo faccio da un’altra parte, riduco il progetto – utilizzerò quei fondi.
Per Coup valuteremo invece una razionalizzazione con Nuv, prevedendo una Newco per le grandi opere strategiche.
Che fine ha fatto invece il Bon de Chauffage?
Sul 2018 non è stato erogato per due motivi: mancanza di risorse, il capitolo era svuotato, e perché dal nostro insediamento non c’erano i tempi tecnici per la sua erogazione, che doveva avvenire entro la fine dell’anno.
Si è deciso, a fronte di una serie di input, di sospendere nel triennio l’applicazione della legge 43 nelle more della revisione organica e complessiva delle misure di contrasto alla povertà, improntate a livello statale dall’introduzione del reddito di cittadinanza, e dalla realizzazione degli interventi già esistenti.
Quali misure per rilanciare l’occupazione?
Nel Defr abbiamo inserito un indirizzo per presentare entro la fine dell’anno il nuovo piano per l’occupazione e la formazione, a cui si sta lavorando, con il rilancio dei voucher formativi e il sostegno alle assunzioni.
Avete messo mano anche ai fondi di rotazione?
I fondi di rotazione, molto importanti per lo sviluppo economico, hanno oggi una situazione di stallo e forte sofferenza, alcune politiche passate di forte appetibilità hanno fatto sì che gli utenti ne abbiano fatto ampio uso. Il problema è che poi la Regione si è trovata a non garantire il corretto finanziamento del fondo. Abbiamo identificato nel Defr due strade, la prima di andare a rifinanziarli con gli utili delle partecipate e poi di valutare una complessiva riforma dei fondi rotazione in ottica di efficientamento e razionalizzazione delle risorse.
Quale il giudizio complessivo sulla manovra?
E’ un buon elaborato, con degli elementi di significativa innovazione rispetto al passato. E’ un documento reale, realistico e prudenziale, perché non ha portato l’accordo con lo Stato già in applicazione, per garantire il principio della prudenza, rispetto a prassi adottate in passato. Sicuramente ci sono dei sacrifici ma ci sono anche elementi che permettono di premiare il settore produttivo, i contribuenti valdostani e che apre ad un futuro, che forse avrebbe la necessità di esser garantito e gestito da una maggior stabilità politica.
Ci sono infine degli elementi di coraggio che riguardano importanti capitoli dell’economia valdostana, vedi il discorso Cva e l’Ospedale o ancora l’applicazione della norma di attuazione 184