Bilancio Casinò, quel passato che “preoccupa” Aggravi e Cognetta

"Crediamo che, anche in considerazione delle conclusioni formulate dal Commissario, sia oggi necessario approvare il bilancio 2018 con l'obiettivo di favorire l'andamento del percorso concordatario in atto." scrivono i due consiglieri.
Roberto Cognetta Stefano Aggravi
Politica

“Crediamo che, anche in considerazione delle conclusioni formulate dal Commissario, sia oggi necessario approvare il bilancio 2018 con l’obiettivo di favorire l’andamento del percorso concordatario in atto. Da parte nostra non avremmo alcun dubbio sull’opportunità di votare questo bilancio.” A scriverlo in una nota sono i consiglieri di Mouv e della Lega, Roberto Cognetta e Stefano Aggravi. 

Il prossimo 7 giugno si riunirà l’Assemblea dei soci per approvare il bilancio 2018, che registra una perdita di 55 milioni di euro. I due consiglieri sottolineano come al momento “emergono due visioni contrastanti rispetto all’approvazione del Bilancio di esercizio 2018”. Da un lato i giudizi dell’Au e del Commissario giudiziale, dall’altro il collegio sindacale che oltre a manifestare l’impossibilità di esprimere un giudizio sul bilancio, “ha rilevato come il processo di formazione e predisposizione non ha rispettato le norme di legge previste […]” ponendo l’accento “sull’assenza di atti da parte dell’Amministratore unico finalizzati a chiarire le sorti della terza rata di 6 milioni di euro”, ed esprimendo, inoltre, la necessità di dare priorità al Tribunale ed agli Organi della Procedura di concordato preventivo in continuità rispetto alla formazione del progetto di bilancio”.

Secondo Cognetta e Aggravi queste affermazioni lasciano aperti degli interrogativi: “Come è possibile  – scrivono in una nota – che una procedura condotta sotto l’egida del Tribunale, sottoposta tra l’altro alla vigilanza di un Commissario da questo nominato, possa presentare delle anomalie di questo genere?”  Perplessità vengono espresse dai due consiglieri anche riguardano ai “dubbi paventati da alcuni membri dell’attuale maggioranza di Governo circa la valutazione in bilancio degli immobili, fatta in virtù di logiche contabili che la stessa Società di Revisione (a nostra conoscenza) non sembra aver messo in discussione.”

Perplessità che nascono anche dalla lettura del recente passato della casa da gioco. In particolare correva l’anno 2005 quando “l’attuale Presidente del Collegio sindacale Ernesto Ramojno” – ricordano i due consiglieri ”  – era “amministratore nella galassia del “gruppo SITAV” (storico ex gestore della Casa da gioco) che a suo tempo controllava la “Società per Azioni Alberghi Valdostani – SAAV SpA” da cui la proprietà del “complesso Billia” è stata trasferita alla “Grand Hotel Billia srl”, da cui poi successivamente la Regione acquistò la gran parte degli immobili oggi proprietà della Casinò de la Vallée, su indicazione dell’allora Giunta Caveri (il cui Assessore alle finanze era Aurelio Marguerettaz e di cui era parte anche, in qualità di Assessore alla sanità, l’attuale Presidente Fosson). All’epoca l’operazione di acquisto fu di 58,8 milioni di euro.”

Cognetta e Aggravi si dicono quindi “molto preoccupati per il futuro della Casa da gioco sia per le incertezze manifestate da chi rappresenterà il socio in Assemblea, sia perché avanziamo dubbi sull’opportunità che ruoli oggi così delicati siano svolti da soggetti in passato coinvolti in scelte decisive.”

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