La riduzione degli investimenti per il centro anti violenza di genere, “nonostante il fenomeno sia crescente”, degli investimenti per l’integrazione dei migranti, “anche se da tempo la nostra Regione è in sofferenza per mancanza di lavoratori in determinati settori (agricoltura, edilizia, alberghiero, ecc), ma anche la creazione di strutture (casa di comunità, ospedali di comunità, ecc) “che in definitiva nessuno sa con quali professionisti garantirne l’attività, visto che ad oggi tante professioni sanitarie non sono più attrattive e quindi, i professionisti mancano”. FP Cgil torna in una nota a ribadire “l’inadeguatezza di riconoscimento delle priorità, in termini di programmazione degli stanziamenti economici destinati alla Sanità” nel bilancio di previsione della Regione, in discussione ora in Consiglio Valle.
“Insistiamo perché la Regione possa e debba finanziare in maniera più consistente la sanità regionale” scrivono Igor De Belli e Eleine Krieger Garcia. “Dovrà anche sopperire ai finanziamenti nazionali, che cesseranno entro il 2024 e questi hanno contribuito in modo significativo al bilancio aziendale. Proponiamo che venga sfruttata la possibilità di liberare consistenti risorse regionali utilizzando i fondi strutturali europei, soprattutto nell’ambito delle politiche attive dove possono essere ampiamente utilizzati”.
Il sindacato chiede al Consiglio di farsi carico della discussione sulle risorse alla sanità. “L’attuale finanziamento della sanità valdostana, nonostante il costante aumento del valore destinato alle spese correnti ed particolar modo sul finanziamento dei LEA, ha sicuramente compensato il periodo di de-finanziamento generalizzato su tutto il S.S.N. e nello stesso sistema regionale.”