La tanto discussa legge sulla caccia che nei mesi scorsi ha portato al Commissariamento del Comitato regionale si accinge ad approdare in Consiglio regionale, per la sua approvazione definitiva. Oggi la terza Commissione "Assetto del territorio" ha espresso parere favorevole a maggioranza, con il voto contrario del gruppo Alpe.
"Le modifiche alla disciplina della caccia mantengono la coerenza con l’impianto della legge regionale del 1994 che ha legato maggiormente il cacciatore al territorio, e vanno nella direzione di promuovere le specificità venatorie del territorio valdostano, razionalizzare la spesa e snellire le procedure" spiega in una nota il vicepresidente David Follien.
Il disegno di legge, presentato dalla Giunta regionale il 28 aprile scorso e composto da 18 articoli, stabilisce che dal 1° gennaio 2018, i capi prelevabili in una determinata circoscrizione siano assegnati ai cacciatori appartenenti alla stessa e siano ripartiti, prioritariamente, nelle sezioni comunali cacciatori situate nel territorio di riferimento. Fino a tale data, al fine di garantire una quota media di prelievo pro-capite omogenea in tutte le circoscrizioni venatorie e un’equilibrata distribuzione dei cacciatori nel territorio regionale, è previsto che i capi prelevabili in una determinata circoscrizione siano assegnati ai cacciatori appartenenti alla stessa fino al raggiungimento della media di prelievo pro-capite regionale, mentre i capi eccedenti siano assegnati a cacciatori di altre circoscrizioni.
Il testo ha recepito due emendamenti proposti dall’Assessore all’agricoltura mentre non è stato accolto un emendamento proposto da Uvp. "Oggi, abbiamo voluto proporre un emendamento migliorativo – sottolineano i consiglieri di Uvp Nogara e Grosjean – riguardo ai capi prelevabili, che prevedeva una quota di prelievo calcolata sulla media tra il valore minimo e il valore massimo delle medie di prelievo pro capite nelle circoscrizioni che non raggiungono la media regionale, per una questione di coerenza con detta legge: ci si rammarica che questa proposta non sia stata accolta, perché l’abbiamo sempre sostenuta, ma abbiamo ritenuto di votare il disegno di legge perché aggiorna in modo positivo l’attività venatoria nella nostra regione".
Contrario il gruppo Alpe che con Patrizia Morelli e Albert Chatrian ricorda come il disegno di legge "non rispetta la volontà dei cacciatori valdostani e vanifica il lavoro di confronto portato avanti dall’Assessore Testolin con le rappresentanze dei cacciatori stessi. In Commissione, abbiamo presentato un emendamento, respinto, volto a riconoscere questo percorso di condivisione: la nostra proposta intendeva garantire a tutte le circoscrizioni venatorie una quota di prelievo non inferiore a quella più bassa tra tutte le circoscrizioni, proprio per rispettare quell’importantissima attività di censimento che i cacciatori svolgono e che testimonia del legame che li unisce ai loro rispettivi ambiti".