Sono arrivate soltanto ieri in tarda serata le linee guida per l’aggiornamento del piano di risanamento del Casinò. Il documento, redatto dalla società Deloitte, è stato al centro nel pomeriggio di oggi delle audizioni della IV Commissione consiliare.
Particolarmente lunga, con diverse sospensioni, fra cui una riunione di maggioranza, quella che ha visto protagonista l’Assessore regionale alle Finanze, Stefano Aggravi. Criticato per non aver condiviso la lettera che accompagna le linee guida di aggiornamento del piano.
Una missiva nella quale l’Assessore ricostruisce quanto accaduto negli ultimi mesi, ribadendo, nelle osservazioni conclusive, perché il piano non è stato rispettato (il mancato reperimento presso le banche dei 15 milioni ma anche il mancato pagamento della terza rata del mutuo di Finaosta). “Essendo in corso un’indagine da parte della Commissione europea proprio sul predetto finanziamento (oltre ad altro) – scrive Aggravi – emergono delle perplessità in considerazione della possibilità che tale “mancato pagamento” possa esser inquadrato come agevolazione occulta.”
Non solo. Nella lettera l’Assessore ricorda come la sezione di controllo della Corte dei conti ha richiesto tutti i bilanci dal 2008 al 2017, suddivisi per casa da gioco e unità alberghiera.
“Il nemico pubblico sono io” si limita a dire all’uscita Aggravi “Ognuno tira l’acqua al proprio mulino”.
Nel piano aggiornato da Deloitte vengono suggerite fra l’altro: una ricapitalizzazione da 5 milioni di euro, l’erogazione della fideiussione da parte di Finaosta di 7,2 milioni di euro, la cancellazione del debito di 47,5 milioni di euro a fronte della restituzione alla Regione dei beni immobili fino all’accompagnamento alla pensione di 40 dipendenti, con meccanismi diversi dalla Fornero.
“Gli uffici stanno facendo le proprie valutazioni e a breve si valuterà di concerto anche con i documenti integrativi di bilancio e con la situazione aggiornata contabile al 30 giugno” spiega Aggravi. “Dobbiamo capire quali sono le soluzioni migliori”.