In questo caldo agosto c’è anche il termometro della politica a segnare temperature elevate.
A far traballare la risicata maggioranza a 18 è ancora una volta il Casinò. Non è piaciuta, infatti, all’Amministratore unico Giulio Di Matteo e evidentemente, neppure ad una parte della maggioranza, la decisione di non erogare, entro il 31 luglio, i 6 milioni di euro previsti dalla legge del maggio 2017.
Questo pomeriggio Di Matteo tornerà ad incontrare i capigruppo e la Giunta, in un incontro urgente che lui stesso ha richiesto.
In attesa del faccia a faccia l'Assessore regionale alla Finanze torna a ribadire, nel corso della conferenza stampa di Giunta, la necessità di avere in mano tutti i dati di bilancio con un aggiornamento della relazione trimestrale con dati riferiti a fine giugno.
“Dati indispensabili – ribadisce – per comprendere la continuità aziendale e i presupposti per l’emissione della tranche. Certo i tempi sono passati rispetto al 31 luglio ma se oggi, che siamo il 3 agosto, non abbiamo un bilancio approvato 2017 non appaiono i presupposti per fare le analisi successive”.
Oltre ai 6 milioni, l'Amministratore unico nei giorni scorsi lamentava la mancata erogazione della garanzia fideiussoria di 7 milioni di euro. "La valutazione è complessiva, anche la garanzia è legata alla tranche che è legata al bilancio".
Nell'incontro di oggi Di Matteo delineerà alla politica le conseguenze della mancata erogazione dei 6 milioni per la casa da gioco. Nei giorni scorsi erano stati i sindacati a evocare la fine di Campione
"Prima di arrivare ai libri in tribunale… a meno che i dati non siano quelli, perché se si scoprono cose che non sapevamo…" dice l'Assessore. "L'incontro di oggi è funzionale a comprendere, lato azionista e lato amministratore, quali possono essere le soluzioni future. La risoluzione che impegna a mettere in atto qualsiasi azione utile, prima del prossimo consiglio, era funzionale a questo. Il confronto avviene oggi, sarebbe avvenuto la prossima settimana. C'è bisogno di avere una certezza di partenza, altrimenti facciamo un esercizio di stile".