Dopo 18 mesi dalla sua nomina l’avvocato milanese Giulio Di Matteo lascia la Casa da gioco di Saint-Vincent. L’Assemblea dei soci ha dato corso nella tarda serata di oggi alla sua revoca “per giusta causa”, come da indicazione condivisa ieri in Giunta regionale.
Il testimone passa ora ad un Consiglio di amministrazione, tutto milanese, formato dalla Professoressa Manuela Brusoni dell’Università Bocconi (in pole position per la presidenza), dal dottore commercialista Sara Puglia Mueller che ha seguito numerosi incarichi di ristrutturazione di aziende e dal dottore commercialista Maurizio Scazzina, specialista di società in crisi, con alle spalle numerosi incarichi fra cui quello da presidente del collegio sindacale di Ilva.
A loro spetterà il compito di traghettare la casa da gioco valdostana in acque sicure.
“Tale organo è investito di un mandato specifico – ha sottolineato al termine dell’Assemblea l’Assessore Aggravi – volto a salvaguardare la continuità aziendale, redigere tempestivamente un nuovo progetto di bilancio, valutare l’eventuale interlocuzione con la Commissione europea riguardo la tematica degli aiuti di Stato e rafforzare notevolmente il risanamento e la riorganizzazione dell’azienda”.
Per l’Assessore il Cda avrà davanti una “sfida”. “L’intenzione è aldilà di qualsiasi situazione politica, di salvaguardare l’azienda e mantenere l’Assett Casinò in piedi per la Valle d’Aosta”. La scelta è ricaduta su professionisti di fuori Valle, ha aggiunto Aggravi: “per cercare di mantenere una terzietà, affinché la politica stia fuori dal percorso di risanamento di un’azienda, che necessita d’ora in avanti di maggior silenzio”.
Al nuovo Cda spetterà un compenso non superiore a quello percepito fino ad oggi dall’AU: 122mila euro annui che i tre si divideranno “sulla base della delega che ciascuno avrà”.
Per il bilancio 2017 si potrà conoscere nei prossimi giorni la nuova deadline.
Proprio sul documento contabile e in particolare sulle misure da prendere per assicurare la continuità aziendale l’Assessore Aggravi e l’Amministratore unico Di Matteo si sono trovati sui lati opposti della barricata.
Il primo ha sostenuto la necessità di mettere in campo un piano di riduzione del costo del lavoro e la ristrutturazione del debito della casa da gioco, aprendo poi successivamente ad altre azioni.
Dal canto suo l’AU ha più volte ribadito la richiesta a Piazza Deffeyes di erogare l’ultima tranche di finanziamento da 6 milioni di euro e di concedere la garanzia fideiussoria di 7,2 milioni di euro, previste dalla legge regionale 7/2017. Uno scontro condito nelle ultime settimane da pareri tecnici e giuridici, ma soprattutto da esposti in Procura. Un via vai che sembra aver infastidito via Ollietti dove peraltro, da quanto si apprende, al momento non emergono, sui tre esposti presentati, ipotesi di reato.
Sul dossier nel frattempo sono emerse tutte le lacerazioni interne alla maggioranza regionale, con Mouv’ e tutto il Carroccio a far quadrato intorno all’operato di Aggravi mentre Stella Alpina e Alpe, fautori del piano di risanamento approvato nella primavera 2017, a sostenere la posizione di Di Matteo.