Il 31 marzo 2015, a poche settimane dalla fine del suo mandato, l’ex sindaco Giordano varò la riorganizzazione delle partecipate, prevedendo per l’Aps la riduzione dei componenti del Cda da cinque a tre. Delibera dettata dalle normative nazionali (la legge di stabilità 2015) e approvata all’unanimità da tutta la Giunta comunale. Provvedimento di cui però oggi sembra che nessuno si ricordi. O almeno non i protagonisti della cronache di questi giorni. A cominciare dal vice presidente di Aps, Sergio Vitali, in quota a Stella Alpina, l’unico a commentare la notizia. “Della riduzione dei membri del cda da 5 a 3 abbiamo saputo solo qualche giorno fa, prima nessuno ci ha mai comunicato niente, ed è stato comprensibilmente preso come uno sgarbo” spiega Vitali a nome anche dei tre dimissionari Gianluca D’Introno, Giuseppe Sposato e Laura Morelli.
“La scelta delle dimissioni dal Cda di Aps è arrivata perché abbiamo trovato mortificante il trattamento tenuto nei confronti dei tre dipendenti comunali. La revoca è suonata come un “bocciatura” del lavoro fatto da tutti in questi tre anni, un lavoro ottimo che ha contribuito anche a dare nuova spinta all’azienda. Ho trovato che il Comune ci abbia mortificato e ho accettato la proposta di dimettermi, sapendo anche della regola statutaria secondo la quale, col decadimento della maggioranza dei membri del Cda, sarebbe caduto tutto il Consiglio".
Una scorrettezza da parte dell’attuale Amministrazione? Al netto delle dietrologie stupisce l’affermazione di Vitali. Nessuno l’aveva avvisato del piano di razionalizzazione delle Società partecipate del Comune di Aosta approvato con la delibera 49 del 31 marzo 2015? Neanche la stessa Morelli, capo di gabinetto del sindaco Giordano? O i colleghi di partito Carlo Marzi e Delio Donzel che quel provvedimento lo votarono?
A pagina 31 la delibera recita: “Ai fini della razionalizzazione della spesa e del contenimento dei costi, si individua quale processo di razionalizzazione di cui al criterio e) dell’art. 1 comma 611 della legge di stabilità 2015, per la società interamente partecipata dall’Ente Aps Spa, il ridimensionamento della composizione del Consiglio di Amministrazione a tre membri (rispetto agli attuali cinque) al fine di conseguire i risparmi relativi ai compensi previsti per i membri del Cda”. Risparmi da conseguire entro il 31 dicembre 2015 e a cui il Comune di Aosta poteva già arrivare nel luglio scorso come spiega l’ex primo cittadino Bruno Giordano: “Se il piano fosse stato attivato già a luglio avrebbe magari anche permesso di recuperare fondi per stare nei limiti del Patto di Stabilità”.
Una responsabilità – quella del ritardo nell’applicazione del Piano – che viene ammessa dallo stesso Sindaco Fulvio Centoz, a margine della IV Commissione: “Questo provvedimento era sul tavolo già a luglio, ma dopo le note vicende che hanno fermato la macchina amministrativa (il riferimento è alla nomina di Donatella D’Anna a Segretario Comunale ed il conseguente decadimento e cancellazione della stessa dall’albo, ndr.) partiamo con questo Piano solo ora. Avremmo potuto avere razionalizzazioni e risparmi già da luglio, invece risparmieremo solamente per il mese di dicembre, termine di legge per dare il via al provvedimento”.
Anche Inva rientra infine nel Piano deliberato nel marzo scorso dalla Giunta comunale. In questo caso il Comune, con partecipazione da socio di minoranza, pari al 14 % circa, sottolinea la necessità di valutare “compatibilmente e concordemente alla volontà degli altri soci che esercitano poteri di controllo, la previsione di un Amministratore Unico in luogo degli attuali tre membri”.