Dopo Bruno Giordano anche Ennio Subet, primo cittadino di Charvensod, prende carta e penna e scrive al premier Matteo Renzi. Al centro della missiva le scuole del Capoluogo che Subet ricostruisce al neo Presidente del Consiglio. La struttura, chiusa nell’agosto del 2012, per problemi di staticità, ha portato al trasferimento provvisorio del plesso della scuola primaria nei locali della Biblioteca comunale, ubicati nel borgo in un edificio storico mentre la scuola dell’infanzia è stata trasferita nel piano sottotetto del plesso della scuola dell’infanzia di Plan-Félinaz.
Nei mesi scorsi lo studio di fattibilità, il bando di progettazione e quindi il conferimento dell’incarico progettuale con la scelta di costruire ex novo la scuola.
Il sindaco, nella lettera al capo del Governo, evidenzia poi che il Comune di Charvensod, attraverso una serie di economie di gestione e storni forzati di altri interventi programmati, ha previsto di finanziare l’opera con risorse proprie per circa 1 milione di euro e di aver beneficiato di un finanziamento regionale di 600 mila euro ma, purtroppo, “si tratta di importi che non saranno sufficienti a coprire la totalità dell’intervento, con il reale rischio di non poter prevedere ogni altro investimento e non poter far fronte ad improvvise emergenze; di dover limitare al minimo o, in alcuni casi, non poter gestire la manutenzione ordinaria, non essere in grado di inserire a bilancio interventi e sostegni in ambito sociale”.
Subet ha chiesto quindi un aiuto a Renzi. "Auspichiamo che un contributo da parte dello Stato possa garantire al nostro Comune di far fronte all’emergenza scolastica e, con lo svincolo di alcune risorse – scrive il sindaco di Charvensod – di poter garantire il normale funzionamento amministrativo che permetta ai cittadini di sentire vicino il Comune, nell’ambizioso progetto, che la nostra Amministrazione ha avviato, di costruzione della Casa comune, in cui ognuno, per la sua parte, concorre al bene di tutti."