Clinica di Saint-Pierre, i dubbi dell’opposizione: “Perché questo cambio della guardia?”

Il cambio di “gestione” al centro di riabilitazione è approdato sui banchi del Consiglio regionale. Il ‘cambio della guardia’ fra il gruppo Humanitas e il Policlinico di Monza ha suscitato perplessità nel gruppo dell’Alpe.
Clinica Saint-Pierre
Politica

Il cambio di “gestione” della clinica per la riabilitazione a Saint-Pierre è approdato sui banchi del Consiglio regionale. Il ‘cambio della guardia’ fra il gruppo Humanitas e il Policlinico di Monza ha infatti suscitato qualche perplessità nel gruppo dell’Alpe. “Quali sono – ha chiesto il capogruppo, Roberto Louvin – al di là del generico venir meno della condivisione di obiettivi strategici sullo sviluppo delle attività, i reali motivi dell’avvicendamento?” e “quante sono state le prestazioni riabilitative effettivamente erogate?”.

Un’attrattiva per i pazienti di fuori Regione
“Il cambio di gestione – ha detto l’assessore regionale alla Sanità, Albert Lanièce – è stato condiviso nel momento in cui è venuto meno uno degli obiettivi principali, e cioè che questa struttura rappresentasse un’attrattiva per gli utenti provenienti da fuori regione, nell’ambito della mobilità sanitaria. Il gruppo Policlinico di Monza, che gestisce strutture che sono al confine con la nostra regione, rappresenta in questo senso una possibilità più concreta di collaborazione, al fine di far arrivare pazienti da fuori Valle e migliorare il trend di afflusso di non residenti. Questo è il reale motivo.”

Ricoveri, spese e lavoratori
Secondo quanto ha riferito Lanièce, le prestazioni riabilitative fornite nel 2010 sono state esclusivamente ricoveri per un totale di 493 pazienti, di cui 457 sono valdostani. “È un dato da sottolineare perché altamente positivo – ha detto l’assessore alla Sanità – questi valdostani quindi non devono più recarsi al di fuori della nostra regione, evitando i disagi evidenti”. Il costo sostenuto è di 2.645.438 euro a fronte di una spesa preventivata di 3.561.000 euro.
Nella struttura, poi, lavorano 36 persone di cui 22 con contratto d lavoro subordinato, 2 collaboratori con contratto a progetto, 8 liberi professionisti di cui 6 fisioterapisti, 5 medici e un tecnico. Infine, la durata media dei ricoveri nel 2010 è stata di 25,24 giorni e non si sono rilevati dei reclami in merito.

“Qualcosa non è andato per il verso giusto”
“Se l’operazione era quella di facilitare la mobilità sanitaria – ha replicato Roberto Louvin – da quel lato per noi è fallita. È un risultato quantitativamente molto inferiore a quello preventivato, nell’ordine di un terzo rispetto a quello previsto, e conferma che qualcosa non è andato per il verso giusto. A noi risultano, poi, alcune segnalazioni perché a molti pazienti è parso che la durata del ricovero sia stata diluita, un po’ anomala.

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