“A microfono spento per l’ennesima volta arrivano dei commenti che nulla c’entrano con la politica e sono offensivi per questa assise. Collega Lucianaz, commentare così fa schifo, lei dovrebbe vergognarsi e alzarsi e chiedere scusa se ha un po’ di dignità”. Sono quasi le 13 quando durante la discussione della legge che rifinanzia i contributi per le cooperative, Andrea Padovani si alza e punta il dito contro il collega di Rassemblement Valdôtain Diego Lucianaz, reo, a suo dire, di aver offeso il collega Paolo Cretier, dandogli del “ciccione”. L’insulto sarebbe stato pronunciato quando il capogruppo del Pd ha chiesto al Presidente del Consiglio Bertin di poter replicare per “fatto personale” a delle dichiarazioni dei colleghi di minoranza. Lo stesso Cretier pare aver colto l’insulto, tanto che esordisce il suo intervento con: “Chi ha parlato? Chi ha commentato?”. Poco dopo sarà Andrea Padovani a svelare l’autore delle parole pronunciate in aula a microfono spento. “Quello che lei ha detto qua dentro come fuori fa schifo, perché il body sharing è vergognoso. Si vergogni” .
Lucianaz replica stupito: “Cosa avrei detto? Ciccione?”. A riportare la calma in aula il Presidente Bertin invitando i consiglieri ” ad avere un comportamento degno di quest’aula sia quando i microfoni sono accesi sia quanto spenti”.
In serata arriva la condanna da parte Partito Democratico della Valle d’Aosta, che definisce “inaccettabili” le offese ricevute dal consigliere Diego Lucianaz di Rassemblement Valdotain: “Esprimere dissenso politico è un diritto, offendere le persone no. Per questo motivo esprimiamo nuovamente una ferma condanna per l’episodio avvenuto in aula nella giornata di oggi. La violenza, sia essa fisica o verbale, è da condannare in ogni occasione.”